#Selfati. Al Castello di Gallipoli una mostra dedicata interamente al selfie fino all’11 novembre
La parola, “SELFIE”, esiste da relativamente poco. Pare sia stata coniata dallo scrittore Jim Krause nel 2005, ma inizia a imporsi decisamente dal 2010, quando nasce l’iPhone4, ovvero il primo cellulare dotato di fotocamera anteriore. L’Oxford English Dictionary la consacra nel 2013, eleggendola “parola dell’anno”; in realtà, va da sé, è stato il boom stesso del selfarsi e la diffusione ormai capillare dei social come Facebook, Twitter e Instagram a renderlo il neologismo probabilmente più in voga del decennio.
Ma cos’è un selfie? Verrebbe da dire “un autoscatto”: quindi niente di nuovo, qualcosa che esiste da sempre, l’ennesimo travestimento esterofilo di qualcosa che già c’era. Invece no, non è così: il termine è in realtà intraducibile, perché si tratta di fatto di un concetto nuovo, seppur con una storia molto antica alle spalle, fatta di precursori importanti. Ecco il perché dell’inglese: come per “computer”, o “mouse”, si tende – per le nuove tecnologie – a utilizzare la lingua inglese, che ne è ormai il conclamato idioma ufficiale.
Cosa rende allora il selfie diverso dagli autoritratti di Dürer, o da “Las Meninas”, quadro in cui Velasquez ritrae sé stesso intento a… ritrarre? Certamente, la macchina fotografica. Ma non solo quello: quando l’autoritratto divenne “autoscatto”, il selfie non era ancora nato.
Gli autoscatti passati alla storia, infatti, sono quelli prodotti dai grandi artisti: da Man Ray a Warhol, da Francesca Woodman a Cindy Sherman, in tutti questi casi lo scatto era innanzitutto concetto: era un’opera d’arte. Il selfie, invece, è altro: uno scatto alla portata di tutti, che si diffonde non tramite gallerie o libri d’arte ma attraverso i social, e che – apparentemente – ha una preminente funzione narcisistica.
Eppure questo non è del tutto vero, o – quantomeno – non esaurisce il discorso. Il selfie, in realtà, ha una enorme potenzialità: quella di potersi fare segno dei tempi, testimoniandoli spesso con grande forza, e -nel farlo – di poter raggiungere un pubblico vastissimo.
La cultura, insomma, dopo anni di irrisione a 360 gradi, inizia a sdoganare il selfie, almeno come concetto. Ed è con questo intento che nasce #SELFATI (da leggersi rigorosamente col doppio accento, ossia in due modi diversi: verbo imperativo, o participio passato): ovvero, la prima mostra in Italia dedicata al selfie, alla sua storia, alla sua funzione estetica ma anche sociale, storica. Forse perfino artistica.
Dal 1 giugno all’11 novembre, nella suggestiva cornice del Castello di Gallipoli, l’esposizione è un percorso tra arte, storia e tecnologia che vuole raccontare il selfie come nuova modalità espressiva della cultura popolare. La prima sezione, che apre il percorso espositivo, è una vera e propria panoramica sull’origine del selfie: centinaia di autoritratti, sotto forma di disegni, dipinti o fotografie, testimoniano che – come dicevamo – i precursori sono stati tanti, e illustri.
Vi sono poi sale dedicate al selfie vero e proprio, in cui lo spettatore è invitato a immergersi in scenografiche installazioni, come la Mirror Tower o la Optical Room di Francesco Ferreri Aka Cheko’s Art, producendo scatti che contribuiranno poi a creare l’Exhibit: una imponente parete di autoritratti, che diventa arte a sua volta.
Non mancano opere d’arte vere e proprie, come le sedute d’autore “Nemo” di Fabio Novembre per Driade, e la celebre Venere degli Stracci di Pistoletto, posta al centro dell’imponente sala ottagonale del castello e circondata da una ampia selezione dei miei Selfie ad Arte: forse noti ai lettori più attenti di Artslife perché da anni ospitati da questa testata, si tratta di una rilettura pop delle differenti percezioni che ognuno di noi avverte di fronte a un’opera d’arte, interagendo e permettendone una visione più “user friendly”.
L’intento della mostra è quindi quello di costituirsi come Concept Exhibition: per raccontare cosa sia il Selfie, e perché lo si possa considerare una forma espressiva versatile, moderna, dalle grandi potenzialità; non sempre e solamente, insomma, un superficiale e narcisistico vezzo alla moda.
#Selfati
1 giugno – 11 novembre 2018
Castello di Gallipoli (Le)
Orari
giugno e settembre 10-13 / 15-21
luglio e agosto 10 – 24
ottobre 10-13 / 15-18
novembre 10-13 / 15-17
Biglietto
Intero 7 euro
Ridotto 6 euro
da venerdì 1 giugno a domenica 11 novembre 2018
Vernissage giovedì 31 maggio – ore 19
Info e prenotazioni
0833262775 info@castellogallipoli.it – www.castellogallipoli.it
Hashtag ufficiale #selfatiagallipoli