«Scagli la prima pietra chi non ha trovato affascinante, anche proprio perché terrificante, lo spettacolo dell’ingresso e del lento transito nel bacino di San Marco dei condomini-naviganti delle moderne navi da crociera, con l’estraneità minacciosa, la loro presenza, quasi extraterrestre, nel salto di scala oltre che nelle forme nei confronti dell’area centrale della città di Venezia e della nobile presenza della sua storia. Poi, subito, al di là di ogni danno, interviene il terrore che il minimo incidente possa trasformarsi in un disastro, senza riparazione, in una perdita definitiva di un bene culturale collettivo insostituibile».
Vittorio Gregotti