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Un mosaico digitale da 2 milioni di tessere. Paul Thorel a Napoli

Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Paul Thorel rende omaggio all’antica tradizione del mosaico con un’installazione site-specific realizzata per il Museo Madre di Napoli. Il Passaggio della Vittoria. Questo il titolo della monumentale opera realizzata sulle quattro pareti della sala che collega il Cortile principale del museo al Cortile delle Sculture. Si tratta di un mosaico di oltre 150 mq, composto da 2 milioni di tessere decorate a freddo con macchine digitali. Un insieme di forme, segmenti, parabole, orizzonti e colori, su fondo bianco, che accompagnano il visitatore nel percorso di visita all’interno del Museo Madre.

Dopo aver frequentato lo Studio dell’artista Carla Accardi a Roma nel 1974 ed essersi dedicato alla ricerca pittorica, Paul Thorel (Londra, 1956) a partire dai primi anni ’80 inizia ad esplorare il mondo digitale. È sempre più attratto da immagini fotografiche che analizza e scompone meticolosamente in righe, ombre e tratti indistinti. La realizzazione del mosaico al Museo Madre prende così vita da centinaia di fotografie di vedute marine, tema ricorrente nell’opera di Paul Thorel a partire dagli anni Ottanta. I tratti riconoscibili di queste fotografie vengono però scomposti in linee orizzontali, laterali e oblique, creando un panorama rarefatto e indefinito. Solo con uno sguardo distante e opposto all’iper-realismo proprio del mezzo fotografico, si possono ricomporre figure vere e proprie. Se ti avvicini troppo, non vedi. La distanza della visione, la suggestione dello sguardo, l’intuizione primitiva della figurazione, sia essa un volto o un paesaggio, costituiscono il vocabolario di questa personalissima astrazione. Quelle che ad un primo impatto sembrano solo successioni di tratti digitali scomposti, si ricompongono grazie alla tecnica del mosaico, facendo comparire davanti ai nostri occhi qualcosa di inatteso.

Il transito dalla scomposizione digitale alla ricomposizione reale dello sguardo, “il passaggio” dall’assenza di visione all’intuizione. Sono questi gli elementi interpretativi e chiavi di lettura con cui avvicinarsi all’opera. Riappropriandosi del pixel non più sullo schermo, ma sulla superficie muraria attraverso la forma del mosaico, Paul Thorel seleziona, memorizza, scompone, ricompone e ricostruisce la rappresentazione del reale intorno e dentro di noi.

Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Courtesy Guido Costa Projects, Torino. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto: © Amedeo Benestante
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto: © Amedeo Benestante
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto: © Amedeo Benestante
Paul Thorel, Passaggio della Vittoria, 2018. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto: © Amedeo Benestante

 

Informazioni utili

www.madrenapoli.it.PaulThorel

Paul Thorel. Passaggio della Vittoria, 2018.

Mosaico in grès porcellanato smaltato, 1.832.400 tessere.

Installazione permanente al MADRE, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli.

Mosaico e tecnologia si incontrano. Paul Thorel al Museo Madre di Napoli

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