Sorprendono le scelte del curatore del padiglione Milovan Farronato. Il progetto artistico ed espositivo sarà annunciato nella consueta conferenza stampa della prossima primavera
“Internazionalità, contemporaneità, creatività sono le parole che caratterizzeranno il progetto del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia grazie al contributo di questi tre protagonisti dell’arte, le cui opere daranno vita ad una mostra originale e innovativa sotto la guida esperta di un curatore loro coetaneo”. Queste le prime parole con le quali il Ministro per i beni culturali, Alberto Bonisoli, ha annunciato i tre artisti selezionati dal curatore Milovan Farronato, che rappresenteranno l’Italia alla prossima Biennale Arte a Venezia in programma dall’11 maggio al 24 novembre 2019: sono Enrico David (Ancona, 1966); Chiara Fumai (Roma, 1978-Bari, 2017); Liliana Moro (Milano, 1961). “Gli obiettivi di sostegno, promozione, valorizzazione dell’arte italiana della Direzione Generale Arte Architettura Contemporanee e Periferie Urbane che dirigo”, ha affermato il Commissario del Padiglione Italia Federica Galloni, “sono pienamente rappresentati dai tre artisti scelti per la prossima partecipazione italiana a Venezia, che sapranno trasmettere profondità della visione e qualità della ricerca al pubblico internazionale”.
Il progetto artistico ed espositivo del Padiglione Italia sarà annunciato nella consueta conferenza stampa della prossima primavera, per cui è prematuro formulare giudizi. Non si può tuttavia nascondere un po’ di sorpresa – positiva o meno, ognuno si faccia la sua idea – per le scelte di Farronato, difficili da prevedere conoscendo la sua storia critica e curatoriale. Sicuramente notevole è l’omaggio alla Fumai, scomparsa lo scorso anno a neanche 40 anni, un’artista molto amata anche dai colleghi per la sua grande umanità. Interessante anche il ritorno a Venezia di Enrico David, artista forse più apprezzato all’estero che in Italia, già presente alla Biennale nel 2013 invitato da Massimiliano Gioni. Ed è un ritorno anche quello di Liliana Moro, già presente – giovanissima – nella storica sezione Aperto della Biennale curata nel 1993 da Achille Bonito Oliva.
“A cavallo tra due generazioni, le opere e le biografie di Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro, sebbene molto diverse”, ha spiegato il curatore del Padiglione Italia Milovan Farronato, “segnano significativi percorsi artistici contemporanei che si distinguono per spirito di ricerca tra passato e presente. I loro lavori spiccano per l’inestinguibile desiderio di esplorare territori in cui il quotidiano, la sopravvivenza, la tradizione e la narrazione hanno una forte presenza. Ho lavorato a stretto contatto con questi tre artisti nel corso degli anni, in occasione di mostre personali e collettive in Italia e all’estero, e sono felice di poter affiancare le loro pratiche in questa mostra su grande scala, che includerà lavori nuovi ma anche opere del passato“.