Chi non ricorda la famosa scena del film dedicato a Sissi, interpretata da Romy Schneider, in cui Elisabetta di Wittelsbach, Principessa di Baviera, e Francesco Giuseppe d‘Austria (Franzi)
– giovani e bellissimi imperatori – fanno il loro ingresso in Piazza San Marco, accolti da una folla per nulla compiacente.
Quello ricordato dall’edulcorata filmografia degli anni ‘50 fu il primo soggiorno di Sissi a Venezia, passata sotto il dominio asburgico con la caduta di Napoleone nel 1816.
Oggi il mito di Sissi viene rievocato nella città lagunare con l’inaugurazione, il 10 luglio prossimo, delle sale a lei riservate negli Appartamenti Imperiali d’Austria del Palazzo Reale di Venezia, dopo un impegnativo restauro che ha recuperato la magnificenza di affreschi, stucchi e marmorini, di camini, porte e infissi, di pavimenti e arredi di nove straordinari ambienti.
Un restauro, quello degli Appartamenti Reali di proprietà demaniale, promosso e sostenuto dal Comité Français pour la Sauvegarde de Venise attraverso diversi mecenati, che avviene sotto l’egida della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto, con la direzione dei lavori assunta dal 2009 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna e attuato con l’attività di coordinamento e con un intervento finanziario, per alcune importanti opere integrative, dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, che gestirà le sale inserendole stabilmente nel percorso di visita del Museo Correr: un itinerario assolutamente inedito e inaspettato che va ad aggiungersi a quello fronte-piazza, snodandosi sul lato posteriore con affaccio sui Giardini Reali e sul Bacino di San Marco.
Sissi dunque, nella visita del 1856 come in quelle successive, risiedette nei bellissimi appartamenti del Palazzo Reale – nella cosiddetta Ala Napoleonica delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco – che già avevano subito notevoli rimaneggiamenti negli anni Trenta per la visita di Ferdinando I, e che proprio in previsione dell’arrivo della coppia imperiale, e in onore dell’affascinante imperatrice, furono oggetto di un’ulteriore risistemazione e di nuovi interventi decorativi, con l’istituzione addirittura di un’apposita commissione.
Fu così, in particolare, per la Sala delle Udienze di S. M. l’Imperatrice e per il suo studiolo; per la camera da letto – con la posa della ricca tappezzeria neo barocca blu e oro chiaro – ma soprattutto per la realizzazione del delizioso boudoir. La stanza da toilette, personalizzata per la giovane Sissi con una nuova decorazione dell’allora rinomato ornatista Giovanni Rossi, ha soffitti in finissimo marmorino con l’inclusione di microcristalli brillanti e nel medaglione centrale è raffigurata La Dea protettrice della Arti, il cui volto richiama con evidenza i tratti della bella sovrana asburgica, mentre sulla parete è dipinta La toletta di Venere.
Ovunque ghirlande e motivi capricciosi formati dall’intreccio di stucchi bianchi e ornati in colore o in oro, e fiori policromi tra i quali spiccano mughetti e fiordalisi; mentre agli angoli della stanza aquile in stucco sostengono gli stemmi dei regni di Austria e Baviera.
“Far e disfar se tutto un far”, avrebbe annotato nei suoi Diari il Cicogna – aristocratico veneziano – in occasione della seconda visita di Sissi, nel 1861, commentando le modifiche alle sale e ai giardini della reggia veneziana, che si stavano nuovamente prospettando.
Una grande “fabbrica” delle meraviglie e, ciononostante, non tutti sanno che anche Venezia ha il suo Palazzo Reale, monumentale e rappresentativo nel cuore della città,voluto nell’ambito del rinnovamento delle regge europee per Napoleone e destinato, negli anni successivi, a ospitare appunto imperatori e arciduchi d’Asburgo e poi, dal 1866, altezze reali sabaude, che stabilirono lì la loro dimora veneziana.
Negli anni ’40 del Novecento queste sale degli appartamenti imperiali – divenuti nel frattempo proprietà del demanio statale (dagli anni ’20), dopo che i Savoia ne avevano cessato l’utilizzo a Reggia – sono state destinate a uffici, cadendo in una deplorevole trascuratezza.
Deciso finalmente il loro recupero e la loro musealizzazione, quale eccezionale testimonianza di due secoli di storia e arte della città, sono state liberate e assegnate al Comune di Venezia e sottoposte a intervento conservativo grazie al Comitato francese che, dal 2000, sta intervenendo a step per riportare al pieno splendore l’eccezionale edificio, in cui stile Impero e Biedermeier si integrano in un unicum affascinante, magniloquente e intimo al tempo stesso.
L’importante fase che si conclude ora fa restare letteralmente senza fiato.
Il restauro ha fatto riemergere i decori di Giuseppe Borsato, gli ornati di Giovanni Rossi, gli stucchi dorati.
Sono state collocate nuove tappezzerie nelle sale, fedeli a quelle originarie, appositamente realizzate e donate – come i tessuti dei ricchi tendaggi – da Rubelli-Venezia.
Sono stati inseriti, a rievocare l’atmosfera del tempo, preziosi arredi d’epoca napoleonica (assolutamente d’eccezione il letto da riposo del Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais) e in puro stile Impero.
Ora tutto è pronto. Un tesoro perduto torna a splendere e il mito di Sissi si rispecchia sulle acque del Bacino di San Marco!
Restauri promossi e finanziati da
Comité Français pour la Sauvegarde de Venise
(Presidente: Jérôme Zieseniss)
Direzione dei restauri
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
(Soprintendente: Renata Codello – Funzionaria incaricata: Annalisa Bristot)
Con il contributo e il coordinamento di
Fondazione Musei Civici di Venezia
(Presidente: Walter Hartsarich – Direttore: Gabriella Belli – Conservatore Museo Correr: Andrea Bellieni)
Sotto l’egida di
Direzione Regionale dei Beni Architettonici e Paesaggistici del Veneto
(Direttore regionale. Ugo Soragni)