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Coniazioni “lunari”. La numismatica celebra il cinquantenario del primo uomo sulla Luna


Le produzioni rievocative del cinquantenario del primo uomo sulla Luna comprendono anche due monete d’argento rispettivamente prodotte da Italia e da San Marino.

Entrambe con valore da 5 euro, sono di fatto monete palesemente numismatiche, visto che la loro circolazione, puramente teorica tenuto conto che il prezzo di vendita è ben superiore a quello inciso sul dentello monetato, è limitata ai soli Paesi emittenti (siamo, quindi, in presenza di monete regionali, non europee come gli spiccioli da 1 centesimo a 2 euro che si posso liberamente spendere in tuti i Paesi della Zona euro).

Confrontando le due monete battute a fondo specchio e pesanti 18 grammi d’argento al titolo di 925 millesimi balza subito agli occhi il diverso prezzo di vendita: 47 euro nel caso del conio monetato italiano, 35 euro la moneta di San Marino. Sempreché la si compri direttamente nella più antica Repubblica del mondo, o in un qualsiasi altra contrada del mondo, purché non si tratti dell’Italia. Sì, perché acquisti da parte di residenti italiani, effettuati sia via posta che in eventuali punti vendita aperti in territorio italiano da parte del Titano, prevedono che alla somma stabilita occorre aggiungere Iva in ragione del 22 %, per cui alla fine la moneta che in origine tutti, tranne appunto gli italiani (chissà poi perché questo trattamento punitivo), possono avere a 35 euro, ai residenti nel Bel Paese viene a costare 42,70 euro.

Opera di Claudia Momoni, incisore della Zecca, il conio monetato italiano propone il globo terrestre e la Luna, sullo sfondo di una inconsistente rete dello spazio – tempo, mentre il rovescio è dominato dall’impronta lasciata sulla Luna dall’astronauta Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Era il 20 luglio del 1969, cinquant’anni fa quando pronunciò la famosa frase: “Questo è un piccolo passo per un uomo ma un grande passo per l’umanità” in lingua inglese riportata all’intorno alla moneta stessa. Sullo sfondo dell’immagine ancora la Terra colorata, come al diritto. Una scelta, questa di colorare le monete, che non convince. Certo l’aspetto il colore rende la moneta esteticamente più accattivante ma finisce per svilirla sul piano strettamente monetario, equiparandola a dei simpatici gadget. Come nel caso di questa moneta prodotta in 6.000 esemplari.

Meno articolata, per colpa del diritto con lo stemma repubblicano,  la moneta di San Marino, firmata da Herbert Waehner, medaglista austriaco in quanto la moneta tirata in 3.500 pezzi, è stata battuta dalla prestigiosa Muenze Oesterreich di Vienna. La composizione figurativa mostra a sinistra un astronauta, con il riflesso della superficie lunare e del pianeta Terra sulla visiera della sua tuta spaziale. Completano la moneta il suolo lunare sullo sfondo. Probabilmente si tratta anche in questo caso di Neil Armstrong che cinquant’anni fa, assieme a Buzz Aldrin con i loro primi pass su Selene “lasciarono l’umanità esterrefatta, ammirata, confusa, commossa”.

Furono mezzo miliardo, un numero enorme, le persone che nel mondo assistettero alla diretta televisiva. In tutti è rimasto vivido il ricordo dell’impronta lasciata sulla Luna da Neil Armstrong, ora riproposta anche attraverso la triplice coniazione statunitense: mezzo dollaro in cupronichel, dollaro d’argento e 5 dollari d’oro, sul diritto è mostrata la bandiera statunitense, l’astronauta sulla Luna e il modulo lunare Lem. Poca fantasia ma tanta concretezza. Piuttosto curiosa la forma convessa del tondello americano.

Tra le tante coniazioni “lunari” prodotte un po’ ovunque, utilizzando i metalli i più diversi, si fa senza dubbio notare una produzione di Barbados davvero fuori del comune: un tondello monetato che porta inciso il valore di 25 dollari ma che pesa la bellezza un chilo d’argento al titolo di 999 millesimi. Davvero una moneta da tesaurizzare, non da spendere anche perché nel borsellino proprio non ci sta. Sul mercato collezionistico trattato intorno ai duemila euro.

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