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Inesauribile Pompei. Ecco i misteriosi oggetti e preziosi trovati nella “Casa della Fattucchiera”

monili ritrovati a Pompei Tesoro della Fattucchiera Parco Archeologico di Pompei Foto: Cesare Abbate/ANSA

monili ritrovati a Pompei
Tesoro della Fattucchiera, Parco Archeologico di Pompei, Foto Cesare Abbate – ANSA

Una nuova straordinaria scoperta stupisce il mondo: dagli scavi della Regio V emergono i resti di una intera famiglia e il “Tesoro della Fattucchiera”. I preziosi monili sembrano legati al mondo della magia: a chi appartenevano?

teschio ritrovato a Pompei
Parco Archeologico di Pompei, Foto Cesare Abbate – ANSA

Dopo l’ultimo fuggitivo con il suo tesoretto, il cavallo bardato, la casa “vintage”, la “tavola calda” e soprattutto gli splendidi affreschi, gli scavi della Regio V continuano a far emergere frammenti della vita  quotidiana di Pompei, cristallizzata per sempre nei terribili attimi dell’eruzione del 79 d.C. In questo caso si tratta di numerosi oggetti preziosi che si contraddistinguono per la qualità pregiata dei materiali, oltre che per la fattura: due specchi, diversi vaghi di collana, elementi decorativi in faïence, bronzo, osso e ambra, un unguentario vitreo, amuleti fallici, due frammenti di una spiga di circa 8 cm e una figura umana, entrambi in ambra e varie gemme.

monili ritrovati a Pompei: un piccolo teschio e un animaletto propiziatorio
Parco Archeologico di Pompei. Foto Cesare Abbate – ANSA

Custoditi in una cassa di legno, sono stati ritrovati in uno degli ambienti della “casa del Giardino” dove , poco più di un anno fa, sono tornate alla luce delle iscrizioni che hanno messo in dubbio la data esatta della tragica eruzione del Vesuvio che ha reso Pompei immortale e uno dei siti archeologici più visitati al mondo. Non solo preziosi reperti: in un altro ambiente della “casa del Giardino” – e precisamente presso l’atrio  – sono stati ritrovati i resti scheletrici di donne e bambini. Solo un anello in ferro, ancora al dito della vittima, e un amuleto di faïence sono casualmente sfuggiti al saccheggio dei rovinosi scavi del XVII – XVIII secolo.

monili ritrovati a Pompei
Parco Archeologico di Pompei, Foto Cesare Abbate – ANSA

 

“Si tratta di oggetti della vita quotidiana del mondo femminile e sono straordinari perché raccontano microstorie, biografie degli abitanti della città che tentarono di sfuggire all’eruzione”, dichiara il Direttore Generale Massimo Osanna. “Nella stessa casa, abbiamo scoperto una stanza con dieci vittime, tra cui donne e bambini, di cui stiamo cercando di stabilire le relazioni di parentela e ricomporre la biografia del gruppo familiare, attraverso le analisi sul DNA. E chissà che la cassetta di preziosi non appartenesse a una di queste vittime. Particolarmente interessante è l’iconografia ricorrente degli oggetti e amuleti, che invocano la fortuna, la fertilità e la protezione contro la mala sorte. E dunque i numerosi pendenti a forma di piccoli falli, o la spiga, il pugno chiuso, il teschio, la figura di Arpocrate, gli scarabei. Simboli e iconografie che sono ora in corso di studio per comprenderne significato e funzione”.

La dichiarazione del Direttore Osanna lascia dunque intendere che intorno a questo ritrovamento aleggia un piccolo mistero da risolvere: i monili ritrovati appartengono davvero alla matrona della casa oppure a una sorta di maga (magari una schiava)?  La maggior parte dei reperti infatti, presenta – come ha sottolineato Osanna – un’iconografia che sembra legata in qualche modo al mondo della magia. Per questo motivo il piccolo tesoro è stato soprannominato dai media “Il Tesoro della Fattucchiera’ e automaticamente, la ‘Casa del giardino’ (il vero nome dell’ambiente dove sono stati ritrovati i monili) per alcuni utenti dei social è già diventata ‘la casa della fattucchiera’.

monile ritrovato a Pompei
Parco Archeologico di Pompei, Foto Cesare Abbate – ANSA

Si tratta di interrogativi che forse potranno ottenere una risposta dopo la ricostruzione della storia della famiglia che ha tentato inutilmente di salvarsi e i cui resti, come abbiamo accennato, sono stati ritrovati nell’atrio. Grazie al prezioso intervento di pulitura e consolidamento con materiali reversibili  dalle restauratrici del Laboratorio di Restauro del Parco Archeologico di Pompei, presto i monili saranno esposti, con altri gioielli pompeiani, presso la Palestra Grande, in un’esposizione che si propone come seguito di “Vanity”, la mostra da poco conclusasi, e dedicata finora al confronto di stile e manifattura di gioielli dalle Cicladi e da Pompei, oltre che da altri siti campani.

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