“Tutto confluisce mentre tutto si disgrega” è un progetto filmico di Oliver Ressler ancora in corso di sviluppo. Si tratta di una installazione video a 5 canali (2016-2019) visitabile negli spazi di S.a.L.E Docks a Venezia, fino al prossimo 18 ottobre, che verte con assoluta determinazione sull’apocalisse ecologica in atto.
Non solo una semplice sensibilizzazione. Molto di più, la speranza di far germinare una rivoluzione popolare. Non va per il sottile il quasi cinquantenne attivista e artista Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria, 1970), illustrando la sua opera filmica in divenire Tutto confluisce mentre tutto si disgrega. Una installazione video a 5 canali, concepita dal 2016 fino ad oggi, che invita lo spettatore ad una riflessione su macro temi quali economia, democrazia, surriscaldamento globale e forme di resistenza. Come recita da sempre la poetica di Ressler l’arte deve essere uno strumento di cambiamento, un mezzo attraverso il quale sensibilizzare e quasi sconvolgere il fruitore.
L’obbiettivo artistico è quello di creare un vincolo emotivo, fortemente sensibilizzante, con il fruitore ed un movimento socialmente attivo legato agli accadimenti che circondano il nostro presente. Nel particolare, ciò che emerge dal progetto filmico Tutto confluisce mentre tutto si disgrega (ancora in corso di sviluppo) è varcare la soglia degli spazi tradizionali per comunicare e mostrare, al pubblico più vasto possibile, la gravità del cambio climatico, con la speranza di iniziare la storia di una rivoluzione popolare.
Interessante è il parallelismo, esposto dall’artista stesso durante l’inaugurazione, tra il suo ciclo di film fortemente legati ai movimenti di occupazione attuati da gruppi di cittadini e lo spazio stesso in cui si presenta l’esposizione: i Magazzini del S.a.L.E. di Venezia. Confronto possibile in quanto S.a.L.E Docks è un progetto partito nel 2007 e nato da un’occupazione dell’ambiente avvenuta nel 2012. Ora questo spazio espositivo ha una convenzione con il Comune di Venezia (che scadrà questo ottobre) per permettere l’organizzazione di progetti, sempre autofinanziati.
Il titolo Tutto confluisce mentre tutto si disgrega si riferisce allo stato tecnologico attuale, quindi avanzato, che potrebbe porre fine all’utilizzo di combustibili fossili a favore di fonti energetiche ecologiche ma, a causa di interessi di potere politico, i processi di produzione rimangono invariati.
La mostra presenta 5 film dedicati ad eventi chiave ed esperienze realmente accadute.
Il primo film (17 minuti, 2016) è incentrato sulla contestazione alla Conferenza ONU da parte di attivisti parigini. Parigi, una città in stato di emergenza a causa dell’attacco terroristico avvenuto presso il teatro Bataclan solo una settimana prima, era anche protagonista di proteste alla COP21 la quale aveva solo dimostrato l’incapacità dei governi di accordarsi per ridurre le emissioni, causa del riscaldamento globale.
Incapacità volontaria per non danneggiare gli interessi economici delle corporation.
Il secondo film (12 minuti, 2016) si focalizza invece sull’azione di disobbedienza da parte di un gruppo consistente di 4.000 civili tenutasi in Germania nel pressi di Berlino allo scopo di bloccare la stazione collegata alle cave di carbone. L’azione faceva parte della cosiddetta “global escalation” contro l’utilizzo di combustibili fossili.
Il terzo film (36 minuti, 2017) è dedicato invece alla ZAD (Zona da Difendere), un territorio europeo situato in Francia vicino a Nantes.
Questa zona nasce grazie all’occupazione attuata da oltre 40.000 persone con l’intento di impedire la costruzione di un aereoporto. Al giorno d’oggi 250 persone vivono permanentemente in questa zona impedendo la costruzione di un aeroporto inutile ed ecologicamente non sostenibile.
Il quarto film (14 minuti, 2018) vede protagonista il contesto olandese, in cui venne bloccato il porto di Amsterdam, secondo snodo principale per la tratta commerciale di carbone.
Ed, infine, l’ultimo film (10 minuti, 2019) ambientato in Repubblica Ceca: altra azione di blocco della miniera di carbone. La metà degli attivisti furono arrestati dalla polizia locale.
Parlando con l’artista è emerso che Oliver Ressler, con i suoi lavori, spera di sollecitare chi guarda e ascolta a prendere coscienza di realtà spesso celate. I filmati sono caratterizzati da immagini persuasive accompagnate da testi in riferimento ai dialoghi presenti all’interno del filmato o creati dall’artista stesso in tono poetico.
Il concetto fondante nelle opere di Oliver Ressler è sicuramente legato alla celebre frase di Gandhi “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” con la quale esorta ad agire perché senza azione ogni speranza è destinata a scomparire.
Informazioni utili
La mostra sarà visitabile a partire da mercoledì 18 settembre fino a Venerdì 18 ottobre, dal Giovedì alla Domenica dalle ore 12 alle 18, oppure su prenotazione scrivendo alla mail: saledocks@gmail.com.