Quest’anno la sfilata di Moschino ha guardato al riconosciuto genio dell’arte del XX secolo, ovvero Pablo Picasso. Con le modelle diventate vere e proprie tele
“Le Muse ispirano gli artisti e gli artisti ispirano il mondo“. È stata questa la “colonna sonora” della nuova collezione Moschino, presentata nell’ambito della Settimana della Moda appena conclusasi a Milano.
Una massima che ha da sempre ispirato il brand creato nel 1983 dallo stilista Franco Moschino, scomparso nel 1994: che si è più volte ispirato al mondo dell’arte per le sue creazioni, ora guardando a Frida Kahlo, ora ai graffitisti. Quest’anno la sfilata ha guardato ancora più in alto, con riferimenti molto diretti al riconosciuto genio del XX secolo, ovvero Pablo Picasso.
Nella collezione disegnata da Jeremy Scott le modelle sono diventate vere e proprie tele sulle quali imprimere i segni inconfondibili della pittura dello spagnolo: dai capolavori cubisti dipinti a mano su pregiate stoffe – uno con tanto di decisamente ingombrante cornice dorata – ai celebri ritratti di donne, fino al periodo ispirato a tori e corride, fra giacchette da torero e abiti-scultura con corna di toro.
Ad indossare questi abiti molte delle modelle sulla cresta dell’onda: da Bella Hadid, trasformata in Arlecchino, uno dei soggetti iconici del malagueno, a Kaia Gerber, identificata da una chitarra, elemento chiave del periodo cubista del grande artista.