Stamattina, venerdì 4 ottobre 2019, il mondo della danza subisce una grande perdita: è mancato il Prof. Alberto Testa.
Testa era nato a Torino il 23 dicembre 1922 e fino ad oggi, all’eta di 97 anni, la danza è stata tutta la sua vita. Una passione ed un amore che lo hanno portato ad essere una delle massima autorità della danza a livello internazionale.
Iniziò i suoi studi di danza classica prendendo lezioni con il figlio di Enrico Cecchetti, Grazioso. E la sua carriera di ballerino lo portò ad esibirsi nei principali teatri italiani e stranieri. I suoi maestri furono Leonide Massine, Margarete Wallmann e Aurel Milloss. Fu attivo soprattutto come coreografo tra il 1965 e il 1987, anni in cui cura i balletti per numerosi allestimenti operistici tra i quali Giovanna d’Arco al rogo (1960), La dama di picche (1963), Turandot (1984), La traviata (1984), Tannhäuser (1985) etc., ma anche per il teatro di prosa, dove, per il Festival di Todi, cura l’adattamento, la traduzione e la messa in scena di La città che ha per principe un ragazzo di Henry de Montherlant, nonché un Omaggio a Thornton Wilder a Roma nel 1998. Crea inoltre le danze per Il Gattopardo di Luchino Visconti e per numerosi film di Franco Zeffirelli: Romeo e Giulietta (1967), Gesù di Nazareth (1976), La Traviata (1982), Otello (1986), Il giovane Toscanini (1988).
Ma la carriera del danzatore non è quella che gli ha dato maggior fama, infatti è stato un ballerino e coreografo sui generis in quanto nel 1942 si laureò in lettere all’Università di Torino con una dissertazione sulla danza.
È stato la voce della danza del quotidiano La Repubblica, fin dalla fondazione del giornale, ed ha collaborato con le principali enciclopedie e dizionari italiani e stranieri (Enciclopedia dello Spettacolo, Treccani, Larousse). Numerosi e presiosi i suoi articoli e saggi su programmi di sala e riviste specializzate come Danza & Danza, Tutto Danza, Coréographie e giornaledelladanza.com, autore di numerose pubblicazioni sull’argomento e in più d’una occasione con la Casa Editrice Di Giacomo, con la quale ha pubblicato nel 2003 le sue Lezioni di Storia della Danza.
Ha seguito il Festival dei Due Mondi dal 1958, anno in cui ebbe inizio sotto la geniale direzione di Giancarlo Menotti. A Spoleto Testa ha creato il “Teatrino delle 7”, divenuto poi “delle 6”, per comodità di orari, dove divideva lo spazio con grandi personalità, come Jerzy Grotowsky (edizione del 1967) e dal 1977 fino al 1988, organizzò la celebre Maratona di Danza al Festival dei Due Mondi. Poi nel 1991 è arrivato il Concorso Internazionale di Danza di Spoleto che lo ha visto Presidente di giuria e Direttore Artistico fino al 2012.
Oltre al Concorso di Spoleto, Testa è stato fondatore e direttore artistico del Premio Positano per l’Arte della Danza, inaugurato nell’agosto del 1969 e successivamente, intitolato alla memoria di Leonide Massine. Dal 1969 era presidente del Premio Porselli “Una vita per la Danza”, nonché cofondatore e direttore del Centro Documentazione e Ricerca per la Danza di Torino.
Il professor Testa, che dal 1963 ha insegnato Storia della Danza nell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, era anche Presidente Onorario del Giornaledelladanza.com diretto da Sara Zuccari.
L’ultimo ricordo che ho di lui è quello di qualche anno fa una sera al Ristorante Bellavista a Milano. Ero al tavolo con la cara amica Beatrice Carbone dopo uno spettacolo alla Scala, quando lo abbiamo visto seduto in un altro tavolo con la sua segretaria ci siamo avvicinate per salutarlo. Lui gentilissimo come sempre mi ha lasciato il suo indirizzo di casa e numero di telefono. Era un numero di fisso, non aveva e e non voleva avere il cellulare. Mi disse: “Mi venga a trovare e mi porti il suo libro su Nervi così ricordiamo un po’ i bei tempi della danza”. Promisi che lo avrei fatto, ma presa da tante cose ho aspettato troppo. Oggi mi spiace enormemente non aver mantenuto fede a quella promessa.