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A Genova, una mostra fotografica ricorda Alfred Hitchcok

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Sono davvero pochi a non conoscere il genio di Alfred Hitchcock, il regista britannico considerato una delle personalità più importanti della storia del cinema. Anche tra i giovani che amano il cinema non si trova nessuno che non abbia preso visione delle pellicole intriganti di Psyco, Gli Uccelli, La finestra sul cortile che ancora adesso affascinano per la straordinaria attualità e il gioco che il regista sapeva creare sui suoi set, davanti e dietro la cinepresa.

Ebbene Genova ha deciso di ricordare Hichcock con una mostra fotografica che è a Palazzo Ducale, nelle sale della Loggia degli Abati,  fino all’8 marzo 2020. Le foto esposte sono oltre 70, scattate sul set e nel backstage dei film più celebri, diretti dal regista del brivido ed escono tutte dalla Universal Picture. Foto ma anche brani tratti dai suoi film più famosi, straordinarie prove di artista davanti alla telecamera e brevi documentari che ben spiegano il modo di operare di questo grande regista cinematografico.

Curatore dell’esposizione il critico cinematografico Gianni Canova: “La mostra ha l’ambizione di parlare dei film della Universal Picture. Le immagini esposte infatti escono tutte da questa grande casa di produzione e sono inconsuete, mostrando più i retroscena che le scene dei film. Inizia con un ricordo a Genova quando Hitchcock venne nel 1925 per girare alcune scene al porto del suo film “Il labirinto delle passioni”. La sua prima esperienza con Genova non fu delle migliori in quanto gli fu rubato il portafogli con tutto il denaro che si era portato. Hitchcock per la stessa occasione girerà anche una scena ad Alassio. Del resto sappiamo benissimo la passione che il regista inglese aveva per il Mar Mediterraneo, soprattutto per quello della Costa Azzurra, dove girò molti dei suoi film. I miei studenti sono esempre rapiti dal personaggio di Hitchcock e se ne innamorano subito – ha spiegato Canova – e credo che la ragione vada cercata nella straordinaria modernità delle riprese, delle storie e dei “trucchi” usati dal grande maestro insieme a colonne sonore straordinarie e quel pizzico di genialità ironica come, ad esempio, quello di inserirsi nella storia del suo film come un figurante”.

Per la sezione dedicata al rapporto che ha legato Hitchcock a Genova, Canova ha collaborato con Renato Vetrelli: “ Hitchcock arrivò a Genova il 9 giugno 1925, aveva soli 26 anni,ma la sua genialità era già nota a tutti nell’ambiente cinematografico. “A Genova mi rubarono 10.000 lire! “ raccontò il regista non certo felice di questo primo approccio con la nostra città, ma si fece mandare subito altro denaro dalla produzione e continuò il suo lavoro. Certo non tutti sapevano di questa esperienza genovese anche se in quella antica pellicola si vede benissimo la Stazione Marittima che ancora esiste nel nostro porto”.

Interessante la sala dedicata a Gli Uccelli (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effetti speciali; con ben 370 trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica. L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con La Finestra sul cortile (1954), con James Stewart che interpreta il fotoreporter ‘Jeff’ Jeffries, costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba. Il film fu un grande successo; uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato 10 milioni di dollari.

E ancora, La donna che visse due volte (1958), capolavoro divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco con una straordinaria Kim Novak come protagonista.

Il materiale fotografico getta inoltre uno sguardo su altri celebri film come Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola(1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo(1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976).

Una sezione è inoltre dedicata alla musica che ha connotato alcuni dei suoi film, tra cui quella di Bernard Herrmann, compositore statunitense che ha scritto, tra le altre, le celebri colonne sonore per La donna che visse due volte e Psyco, che furono parte integrante e fondamentale per la costruzione del senso di attesa hitchcockiano.

 

Orari: da martedì a venerdì 15-19 / sabato e domenica 11-19
Biglietti: Intero €. 8, ridotto €.6, scuole €.3
Informazioni: www.palazzoducale.genova.it

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