In vista dei cento anni dalla morte di Amedeo Modigliani (24 gennaio 2020) è arrivata in libreria una biografia romanzata dedicata a uno degli artisti più misteriosi e amati di sempre
Senza contare mostre e musei, lo rivedremo presto al cinema (il 30 arriverà in sala Maledetto Modigliani) e ora lo possiamo trovare in libreria con una biografia redatta sotto forma di romanzo, Amedeo Modigliani, uno dei pittori italiani più amati al mondo: affascinante, sfuggente, tormentato. Sono tanti gli aspetti che conosciamo del pittore “delle donne dai colli lunghi”, quello che ci è sfuggito finora è quanto questo artista fosse fragile, ma al tempo stesso pieno di vitalità. È qui che Angelo Longoni arriva col suo romanzo, ci cattura con la sua scrittura scenografica e i suoi dialoghi pieni di naturalezza. L’autore ci accompagna pagina per pagina per rivivere la vita dell’artista e le sue passioni: scappiamo da Livorno, ci incantiamo davanti a Firenze, riviviamo i primi giovani e potentissimi amori. Il legame esclusivo con la madre, poi le incomprensioni, la malattia che ritorna e lo slancio vitale che non lo abbandona mai. Con lui corriamo a Parigi, richiamati dal fermento bohémien: incontriamo Picasso e Soutine, ci addentriamo nei vicoli, nei cabaret e nelle alcove, ci innamoriamo follemente di ogni sua donna, di ogni sua musa: Anna Achmatova, Beatrice Hastings e poi la Diva Kiki di Montparnasse, fino alla dolce Jeanne.
Modigliani – Il Principe (Giunti) ci catapulta nel mondo straordinario di un uomo costantemente in lotta con i suoi demoni, sensibile, schivo, impenetrabile, ma sempre capace di ritrovare il coraggio di stare al mondo vivendo a un passo dalla morte. Un ritratto avvincente come il più appassionato dei romanzi, ma sempre centrato su una documentazione attendibile e su una rigorosa fedeltà alla verità della storia, quella di un uomo alla ricerca della pace nella bellezza, che ha saputo catturare i momenti di abbandono irripetibili e alla perenne ricerca di un sogno da realizzare in grado di guarirlo per sempre, di liberarlo; una stella solitaria dannata e tenace, capace di imparare dal disordine e diventare eterno.
ANGELO LONGONI (Milano, 1956) è drammaturgo, regista e narratore. Diplomatosi alla Civica Scuola d’Arte del Piccolo Teatro, s’impone all’attenzione nazionale nel 1989 con il dramma Naja, la cui versione cinematografica esce nel 1997. Oltre a Naja (Mondadori, 1989), ha pubblicato Caccia alle mosche (Mondadori, 1991), Siamo solo noi (Mondadori, 2006) e Vita (Iacobelli, 2012). Per Giunti è uscito nel 2018 L’amore migliora la vita.