17 Graffi per i 50 anni dalla strage fascista di Piazza Fontana. Fotografie e poesie per le vittime, a Milano

di Redazione

4. Antonio Grassi

A 50 anni dalla tragedia, la Casa della Memoria di Milano ospita una mostra-ricordo sulla strage di Piazza Fontana. 18 fotografie e 18 poesie ripercorrono il dolore esploso nella città da quel maledetto 12 dicembre.

Milano. 18 fotografie e 18 poesie ricordano le 17 vittime della strage di Piazza Fontana. È il 12 dicembre del 1969 quando La Banca Nazionale dell’Agricoltura fa da palcoscenico al traumatico attentato, stravolgendo la vita all’interno della città. All’apice di un decennio di successi e innovazione, il progresso guadagnato dalla città viene distrutto in un istante insieme alla vita delle persone coinvolte.

17 Graffi. Piazza Fontana 50°, che ha luogo presso la Casa della Memoria fino al 20 dicembre 2019, ospita in tutto 18 fotografi: Marina Alessi, Gianni Berengo Gardin, Silvio Canini, Francesco Cito, Antonio Grassi, Raoul Iacometti, Massimo Lagorio, Gianni Macheda, Stefania Mantelli, Graziano Perotti, Mauro Pinotti, Sterfano Porfirio, Paola Rizzi, Andrea Rossato, Angelo Raffaele Turetta, Paolo Scarano, Emanuela Viaro, Adolfo Violini. Ogni scatto celebra e ricorda ciascuna vittima, mentre la diciottesima foto, realizzata da Stefano Porfirio, ripercorre in bianco e nero l’intero percorso espositivo, dando forma al dolore causato dal tragico evento.

Una poesia accompagna gli scatti, 16 scritte appositamente per l’esposizione, mentre 2 tratte da Patmos di Pier Paolo Pasolini e dal libro di Matteo Dendena “Ora che ricordo ancora”.

La mostra si inserisce all’interno del programma di Piazza Fontana 1969-2019 Racconti di una strage ideato dalla Casa della Memoria per i 50 anni dal terribile evento. Accanto al percorso espositivo, viene presentato un progetto speciale di photoSHOWall chiamato “I Giganti”. Il progetto prevede che 6 delle foto in mostra (ovvero quelle realizzate da Francesco Cito, Gianni Berengo Gardin, Antonio Grassi, Graziano Perotti, Paolo Scarano, Angelo Raffaele Turetta) vengano scomposte grazie ad un innovativo sistema espositivo di grande dimensione e grande impatto visivo, ricreando come un puzzle, attraverso le diverse parti delle fotografie, l’immagine di una piazza ideale.