Off Club Rome, il locale dove spegnere la mente e accendere i sensi

Off Club Rome è un elegante supperclub dall’impronta asiatica con cocktail bar mixology.

Molto più di un ristorante: un progetto visionario e uno spazio in cui perdere la concezione del tempo, “mettere in modalità off” la mente, accendere tutti i sensi e trascorrere un’esperienza culinaria in un ambiente glamour, minimal e alla moda dall’aperitivo al dopo cena. Colori tenui, pareti color oro, luci soffuse e atmosfera cosmopolita, Off Club disegnato dall’architetto Antonino Cardillo, consulente della rivista Wallpaper*, ha l’ambizione di voler diventare un punto di riferimento a Roma per gli amanti della cucina asiatica gourmet, offrendo un’esperienza immersiva in un ambiente cosmopolita e urbano, rilassato e raffinato. Ad accogliere l’ospite il direttore di sala Patrizio Boschetto, mixology expert di fama internazionale che miscela incredibili cocktail di ispirazione nipponica, realizzati con sciroppi e infusi home made a base di riso, yuzu, sake e nikka vodka. A dirigere di concerto il locale, Matteo di Persio e Francesco Curcio, “patron” e ideatori visionari di Off.

La proposta culinaria di Off propone due percorsi di degustazione “Dō”, con una formula da 5 e 8 portate e trae ispirazione dai sapori del lontano Oriente e li combina in alchimia con profumi della tradizionale cucina nostrana. Il menu firmato dagli chef Adriano Magnoli e la pastry-chef Antonella Mascolo, punta a valorizzare la stagionalità e disponibilità dei prodotti e delle materie prime. Predominante l’attaccamento alla tradizione romana che connota molti dei piatti di Off, come i sublimi pan bao alla coda alla vaccinara e sedano croccante o con il classico stracotto romano al pomodoro. Una mise en place minima ma curata in ogni dettaglio, come il sorprendente il tortellino-ramen, che gioca con il simbolo della cucina emiliana abbinandolo a ingredienti come il katzobushi e il togarashi che bilanciandosi conferiscono retrogusti inaspettati e consistenze tipiche del noto piatto giapponese con tanto di uovo marinato. Singolare la proposta degli uramaki, nati dall’incontro di sapori e consistenze diverse ma perfettamente bilanciate, come gli uramaki con alici marinate in tempura, ricotta di pecora al basilico, insalata di arance, polvere di olive nere e finocchi o gli uramaki di tonno rosso, porro, castagne e shichimi togarashi. Anche i dessert rivisitano in versione nipponica i dolci tradizionali italiani come il Sushimisù, un roll di riso al caffè con crema di mascarpone o i Bun caramellati, crema alla vaniglia e chantilly al tè matcha.