L’arte pasticciera giapponese sbarca a Milano con Hiromi Cake
A Milano il sushi ormai non sorprende più nessuno; gli spiedini di pollo, maiale o wagyu e le tagliatelle in brodo (kushiyaki e ramen) stanno prendendo la cittadinanza; il sake va affermandosi velocemente; cosa rimane da scoprire del Giappone a tavola? L’arte pasticciera, probabilmente, anche per sfatare il mito per cui in Estremo Oriente sanno fare solo il gelato fritto che, tra parentesi, è nato come adattamento ai gusti occidentali, e di orientale non ha nulla.
Hiromi Cake è la pasticceria, in viale Coni Zugna, che dalla fine di Novembre si è assunta un compito divertente: svelare ai milanesi come potrebbe essere un piccolo negozio di arte dolciaria concepito come si farebbe a Osaka o a Tokio.
L’ideatrice, Machiko Okazaki, sposata con un italiano da 15 anni, dopo aver brillantemente avviato due noti ristoranti di Roma, nell’autunno del 2018 ha deciso di aprire nella capitale la prima pasticceria del Sol Levante in Italia, insieme a Mitsuko Takei ed altre tre pastry chef giapponesi. Oggi apre a Milano continuando a coltivare il suo sogno di far conoscere la pasticceria giapponese al mondo intero.
Il nome Hiromi Cake è legato ai ricordi d’infanzia di Machiko. Da piccola, sotto la sua casa di Osaka, c’era una minuscola pasticceria dove passava ogni giorno, perché un’anziana signora di nome Hiromi le regalava un dolcetto ed un sorriso. Machiko ha voluto far rivivere quel bellissimo ricordo attraverso quest’avventura italiana, grazie a Lorenzo Ferraboschi e Maiko Takashima, esperti sviluppatori di format del mondo giapponese, che hanno subito intuito le potenzialità e l’autenticità del progetto.
“È proprio il concetto di pasticcino”, spiega Ferraboschi, “chè è diverso, in Giappone: anzitutto per lo zucchero, spesso totalmente assente e sotituito da preparati a base di riso, o magari di fagioli rossi Azuki. Ma anche per il gusto, in generale meno dolce rispetto alle abitudini europee. Abbiamo intenzione di riproporre tale e quale a Milano quello che si potrebbe degustare in una pasticceria nipponica, senza rivisitazioni: da Hiromi Cake si troveranno i tradizionali dolci Wagashi, e cioè i Mochi, pasticcini a forma di piccole sfere a base di riso, proposti con 5 farciture, tutte senza glutine, ed i Dorayaki, simili a pancake e proposti in 9 versioni. I Dorayaki sono qualcosa di familiare in Italia grazie a Doraemon, il cartone animato giapponese famoso in tutto il mondo anche per la sua passione per questi paninetti dolci e farciti di creme varie.
Ma la nostra offerta comprende anche gli Yougashi, ricette occidentali rivisitate in stile giapponese. Comparsi in Giappone poco più di cento anni fa, sono ormai diventati patrimonio della cultura nipponica: la loro preparazione segue fedelmente la filosofia kaizen, volta al continuo miglioramento. Estetica e sapore degli Yougashi, pertanto, sono sempre soggetti ad evoluzione e sperimentazione, anche e soprattutto all’interno di Hiromi Cake.”
Venendo ora alla parte più divertente, ovvero l’assaggio, noteremo che Il Mochi ha una consistenza fuori dal comune, a metà strada fra gommoso e soffice, e un sapore altrettanto originale. All’inizio non diresti mai che manca la zucchero, ma a ben pensarci la sensazione di dolcezza non è zuccherosa, ed è invece quell’alternativa che ti sorprende quando assaggi una patata o una castagna molto dolce.
Abbiamo apprezzato anche altre specialità, tra cui la delicata Cheesecake al mango, e ammirato le vetrine, per la raffinatezza estetica espressa dalle monoporzioni, come il Tiramisù al tè verde, la Yuzu Tarte, la Mousse al cioccolato Valrhona 64% con zenzero e nocciole, ed altre creazioni in grado di suscitare una curiosità irresistibile. Gli ingredienti caratteristici sono la farina di riso, i fagioli azuki, le patate dolci, il sesamo, la soia, ma la cosa più tipicamente nipponica è che Wagashi e Yougashi sono accomunati dalla maniacale attenzione per il dettaglio, come fossero piccole opere d’arte, e dall’approccio salutista con meno zuccheri e grassi.
Hiromi Cake è aperto tutti i giorni dalle 8:00, per la prima colazione con la caffetteria ed i suoi tipici cornetti al tè matcha, a pranzo con il caratteristico obento e a merenda con piccole creazioni che accompagnano la tradizionale cerimonia del tè. Resta aperto fino alle 22:00 con torte e monoporzioni da gustare comodamente nel dopocena anche a casa.