Federculture chiede al Ministro Dario Franceschini di convocare le parti coinvolte per esaminare le possibili misure da adottare per la crisi Coronavirus delle imprese culturali
“Quella che le imprese culturali stanno affrontando ha ormai il carattere di una vera e propria calamità, che potrebbe produrre danni strutturali in un ambito che registra già livelli precari di sostenibilità”. Il fatalismo che si sta diffondendo davanti al deflagrante impatto dell’allarme Coronavirus sull’intero settore della cultura, di cui parlavamo ieri, non piace a Federculture. Che prende virtualmente carta e penna e scrive al ministro Franceschini.
“Riteniamo che è in un’ottica decisamente emergenziale che vada affrontata anche questa parte della crisi che il sistema Italia sta attraversando”, recita la nota. “Con interventi urgenti di contenimento dei suoi effetti a breve e medio termine”.
Il timore, che anche noi sottolineavamo, è accresciuto dal fatto che proprio le caratteristiche sociali e la frequentazione collettiva dei beni e delle produzioni culturali espone questi, più che ogni altro comparto, al timore di utilizzare spazi destinati alla loro fruizione. “Federculture chiede pertanto al Ministro Dario Franceschini di convocare le parti coinvolte per esaminare le possibili misure da adottare”, ecco l’appello. “Anche in termini di adeguata comunicazione. E unire alla doverosa attività di prevenzione le azioni necessarie per ridurre l’impatto che la situazione sta avendo sulle aziende e le istituzioni della cultura”.
E il presidente Andrea Cancellato prova a guardare in positivo al futuro: “siamo a disposizione delle istituzioni per affrontare insieme questa gravissima emergenza. Sia per quanto riguarda il monitoraggio dell’impatto, sia per la individuazione di strumenti che aiutino le imprese pubbliche e private ad affrontare nel migliore dei modi la crisi. Stabilendo fin da ora anche le modalità per il recupero della normalità una volta superata la fase critica”.