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Degas, Picasso, van Gogh (ma non solo). La luce dei capolavori di Thannhauser illumina Milano

Picasso Collezione Thannauser Picasso Collezione Thannauser
Picasso Collezione Thannauser
Picasso Collezione Thannhauser

Palazzo Reale di Milano ospita i capolavori provenienti dal collezionista tedesco Thannhauser, donata da quest’ultimo nel 1963 al Museo Gugghenheim di New York. Queste opere arrivano per la prima volta in Europa, in esclusiva in soli altri due musei oltre Milano: lo stesso Museo Guggenheim di Bilbao e l’Hotel de Caumont di Aix en-Provence.

La collezione accompagna il visitatore in un incontro con la grande arte europea: 50 opere di artisti impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie del primo Novecento, tra cui Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Paul Gauguin, Edouard Manet, Claude Monet, Vincent van Gogh e Pablo Picasso. Questa raccolta è uno dei punti forti del Museo Guggenheim di NY: si è così voluto omaggiare il collezionista tedesco, portando in Europa queste opere di fondamentali nel percorso creativo di questi artisti.

“Prima sogno i miei dipinti,
poi dipingo i miei sogni”

Vincent van Gogh

Il merito degli impressionisti è stato proprio quello di attuare un cambiamento nell’immaginario collettivo artistico dell’epoca: avrebbero cambiato per sempre la modalità di operare, lasciando il buio dei loro atelier e scendendo in strada, per raccontare nel modo più vero e autentico ciò che li circondava. Liberandosi dalle ferree regole della cultura accademica e artistica dell’epoca, disobbedirono a queste per ricercare nelle loro pennellate en-plein air la loro creatività, preferendo la pittura di paesaggio all’importanza della rappresentazione del soggetto in sé.Possiamo intravedere nelle opere di questi pittori una rappresentazione della realtà come percepita dall’occhio dell’artista.

Van Gogh Thannhauser
Van Gogh Thannhauser

Il post-impressionismo, invece, supera i concetti dell’impressionismo, e ne conserva alcuni aspetti: si scava di più nella libertà del colore. Il movimento ha inaugurato un’epoca nella quale la pittura trascendeva il suo ruolo di finestra sul mondo, ed è diventata una finestra nell’anima dell’artista. Bisognava sempre rispettare la realtà ed essere fedeli alla natura. Mentre prima vi era una rappresentazione della realtà dosando luci e colori, l’impressione di un attimo, col post-impressionismo si rappresentava la natura in maniera più soggettiva; si voleva quindi comunicare con lo spettatore senza preoccuparsi della riproduzione.

Tra le opere che si avrà la fortuna di ammirare, si possono annoverare “Sentiero nel bosco” di Paul Cézanne, che volle andare oltre l’immagine con composizioni regolari ed equilibrate, cercando di riconquistare la plasticità classica.

Si potranno poi contemplare “Contadina seduta nell’erba” e “Contadine al lavoro” di Georges Séurat. A quest’ultimo si deve il manifesto della nuova tendenza pittorica del Pointillisme (tecnica con la quale viene superato il concetto di “luce intensa”: i colori sulla tela non vengono infatti mescolati, ma solo accostati), un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti, con cui si riuscì a rappresentare la realtà in maniera totalmente inedita.

In una delle ultime sale si potrà ammirare il capolavoro “Le Moulin de la Galette” di Pablo Picasso; egli, prendendo spunto da pittori impressionisti come Degas e Manet, impresse in quest’opera un piccolo attimo di vita quotidiana del locale parigini, utilizzando anch’egli una tecnica che poteva sintetizzare l’immagine attraverso macchie di colore non estremamente precise.

Proprio il legame che univa questi artisti con le nuove tecniche è principio guida della mostra. Per conoscere la realtà attorno a sé, l’uomo diventa protagonista di emozioni e sensazioni che saranno poi riprodotte con tocchi leggeri sulle tele esposte.

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