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#Guardiamoavanti: sui social della marina bastianello gallery gli artisti svelano i loro lavori inediti

Avrà anche le porte chiuse, la marina bastianello gallery, ma la sua attività non si ferma. Da lunedì 30 marzo entra nelle case e negli studi dei suoi artisti, per offrire al pubblico anticipazioni e dettagli sui loro attuali work in progress.

Dopo il primo progetto dedicato alla fruizione dell’arte contemporanea, targato #IORESTOACASA, in cui ad essere postati erano le opere video autoprodotte dai suoi artisti, la galleria con sede a Mestre (Venezia) lancia la sua seconda iniziativa digitale sui suoi profili Instagram e Facebook. L’hashtag, questa volta, è  #GUARDIAMOAVANTI: un messaggio positivo, che invita a sfruttare questa parentesi di tempo sospeso per creare nuovi progetti, per seminare ciò che un domani si potrà raccogliere, e chissà, magari reinventarsi. Come in una piccola studio visit virtuale, ogni giorno un artista diverso condividerà con il pubblico uno spaccato del proprio lavoro inedito, nato o sviluppato proprio durante questa fase di isolamento sociale, con un’immagine per Instagram e un video per il profilo Facebook della galleria.

L’iniziativa inaugura con un omaggio alla recentemente scomparsa Lalla Lussu, con un video cui l’artista sarda racconta le sue opere ora esposte nella mostra Reinas, al Museo Ettore Fico. Alcune anticipazioni: il duo PENZO + FIORE condividerà alcuni estratti del loro film documentario Atto di fede, parte del più ampio lavoro Real, viaggio nell’Italia del trascendente, 2012 – 2015. Nico Angiuli ci svelerà invece le fasi preliminari del suo nuovo progetto performativo Amazon Dance, che prendendo le mosse dall’indagine sui gesti standardizzati dei lavoratori nei centri logistici Amazon, li trasforma attraverso il sistema delle notazioni Laban in algoritmi di danza, per dare vita ad una coreografia che verrà portata in scena da un corpo di ballo. Fanno riferimento invece a una dimensione più marcatamente introspettiva e domestica le opere di Matteo Attruia, che nel suo lavoro IO – nulla dies sine linea somma tutti giorni vissuti finora, tracciando quotidianamente un segno su un taccuino – quasi a voler fare i conti con sé stesso per poi poter andare avanti – e quelle di Barbara Prenka, che coi suoi ricami su fondo nero racconta della necessità di confrontarsi con i momenti bui, preziose opportunità per “riscrivere” noi stessi, e per intessere una mappa per orientarci di nuovo. Per altre sorprese, non ci resta che restare connessi.

www.marinabastianellogallery.com

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