Com’è cambiata la vita degli artisti durante la quarantena? Come sono mutate le loro abitudini, il loro sentire, il loro lavoro?
L’aria sospesa, gli spazi dilatati, i silenzi, il fluire sordo del tempo. L’attesa pervasa di un chiarore surreale e indefinito che scandisce le vite della quarantena. Abbiamo chiesto a una serie di artisti di raccontarci lo scorrere del tempo dalle proprie case, trasformate in temporanei atelier. La vita di un artista ai tempi della pandemia.
I tempi di Giulia Maiorano
Come passi la giornata, dove e come lavori ora (fase 2)?
In questo momento sono tre giorni che è cominciata questa nuova fase, la 2. Già molto è cambiato, la libertà di uscire anche solo per una passeggiata, potersi riavvicinare alle persone care, sentire di nuovo i rumori della strada.
Tempo, Spazio, Suono. Concetti ricalibrati, relativi, riformulati…
Una percezione più positiva del tempo e della sua vivibilità, con questa nuova energia sono nate alcune idee di progetti, che ho cominciato proprio da pochi giorni. I lavori sono scaturiti dalla condizione domestica, quotidiana, tra desideri e problematiche varie, cercando di sfruttare i materiali che ho qui in casa, che è insieme anche il mio studio. Poter lavorare e vivere nello stesso luogo è sempre stato fondamentale per me anche prima di questa pandemia e ora si è confermato essenziale.
Leggere, scrivere, riflettere, altro…
In questo periodo il mio tempo e spazio si alternano tra lavoro e svago, ho letto molto, anche riprendendo in mano libri che avevo abbandonato, ho imparato a prendermi cura di piante e fiori di cui mi sono circondata e ho cercato di cambiare le prospettive spostando le disposizioni di mobili, oggetti e lavori.
Prima cosa che farai quando finisce la quarantena (gestione del nuovo momento)?
La gestione di questo nuovo momento ancora non è del tutto fluida, la necessità di riadattarsi è uno stimolo di energie anche disorientanti, bisognerà darsi del tempo, essere come elastici, sempre pronti a contrarsi e protendersi.