Una delle rarissime (quindi ancora più preziose) manifestazioni artistiche a sopravvivere alla pandemia, seppur circoscritta e condensata in un mese (28 agosto-29 settembre) come realtà impone (avrebbe dovuto inaugurare lo scorso 7 giugno e concludersi il primo novembre). Manifesta c’è. Manifesta resiste. Manifesta (numero 13) si prepara a congedare l’estate europea nel migliore dei modi. Attraverso un inclusivo e trasversale “trait d’union”. costellato da molteplici filoni di ricerca e linee narrative, che si scioglierà per le atmosfere salmastre di Marsiglia. Terra di confine, crocevia di culture, centro pulsante del Mediterraneo, proprio come l’ultima sede della felice e feconda biennale nomade, Palermo, della quale (speriamo) ne custodirà identità ed eredità. Un trittico curatoriale di livello dirigerà le danze marsigliesi: Katerina Chuchalina, Stefan Kalmár, Alya Sebti.
Cosa aspettarsi da Manifesta 13? La tredicesima edizione della “biennale nomade europea” avrà luogo a Marsiglia, in Francia, dal 28 agosto al 29 settembre 2020. Il titolo è di per sé un programma (in senso lato), rilevandone la valenza trasversale, e il centro gravitazionale da cui M13 si propaga per arie e atmosfere metropolitane (in senso stretto, la mostra centrale): Traits d’union.s. Il main programme della manifestazione prevede ad oggi 47 partecipanti ed un proposta curatoriale espositiva articolata su sei diverse linee narrative: The Home, The Refuge, The Almshouse, The Port, The Park, The School. Affiancano l’esposizione principale due programmi paralleli, strettamente interconnessi: Le Tiers Programme, iniziativa del dipartimento educazione e mediazione, e Les Parallèles du Sud, programma che valorizza la diversificata offerta di progetti ed eventi culturali disseminati sul territorio di Marsiglia e della regione. A “preparare il terreno” sono intervenute iniziative tra cui la ricerca interdisciplinare The Grand Puzzle, a cura dello studio di architettura MVRDV, e le assemblee cittadine Le Tour De Tous Les Possibles.
Manifesta 13 si svilupperà intorno a committenze artistiche site specific, performance ed interventi urbani mirati a delineare ed incentivare il dialogo su nuove possibili forme di convivenza. L’inaugurazione delle diverse location sarà graduale, in più date: il 28 agosto, l’11 settembre e il 9 ottobre. A partire dal 12 e 17 giugno sono ripartiti i programmi pre-biennale: le esposizioni del calendario Invisible Archives e gli eventi presso Espace Manifesta 13.
L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha costretto l’organizzazione a posticipare e reinventare in tempi record la manifestazione. Non sarà semplice replicare il grande successo di Manifesta 12 Palermo nel 2018. Eppure, ad oggi, le premesse sono positive.
Manifesta 13 avrà luogo per la prima volta in Francia, a Marsiglia. Città portuale e punto di raccordo strategico nel mar Mediterraneo tra continente africano ed europeo, Marsiglia rappresenta un crocevia di reti culturali e comunitarie, esattamente come il centro della “precedente” edizione, Palermo. Quale ambientazione migliore per sviluppare la ricerca e approfondire l’acceso dibattito sulle sfide del contemporaneo?
“Marsiglia è una città fuori dal comune a livello europeo: la città irrisolta per eccellenza, in perenne movimento, che ruota intorno a più centri, storici e informali. (…) Marsiglia resiste a qualsiasi categorizzazione lineare. Marsiglia non ha una sola identità”, raccontano gli organizzatori.
Dal punto di vista culturale, l’intera regione sta attraversando un momento decisamente favorevole. L’atmosfera propositiva è galvanizzata da nuove iniziative, tra cui spiccano il centro d’arte contemporanea MoCo di Montpellier, il LUMA di Arles, numerosi eventi artistici, come Art-o-rama e Rencontres d’Arles.
Traits d’union.s, programma espositivo principale di Manifesta 13, si inserirà in questo contesto per proporre e “testare” forme di collettività inedite. Si svilupperà in stretta collaborazione con il tessuto sociale, politico e con le istituzioni culturali marsigliesi, instaurando con quest’ultime un rapporto che favorirà l’individuazione di nuove linee di contatto, più permeabili, con le comunità. Tra gli obiettivi, la volontà che queste realtà locali possano, nel futuro prossimo, riscoprirsi “meglio equipaggiate” di fronte alle sfide del ventunesimo secolo.
La direzione artistica di Manifesta 13 Marsiglia è affidata a Katerina Chuchalina, chief curator presso la fondazione V-A-C di Mosca; Stefan Kalmár, direttore dell’ICA di Londra and Alya Sebti, direttrice della galleria ifa a Berlino.
“Non abbiamo mai pensato a Manifesta 13 come a un “punto fermo”, ma sempre come ad un ‘trattino’, o meglio a dei trattini – come traits d’union.s – un gesto di unione”.
Manifesta 13 vuole rispondere ad una urgenza: affrontare e parlare apertamente dell’incertezza che caratterizza i tempi moderni. E farlo servendosi del filtro universale dell’arte.
Traits d’union.s
Sezioni
The Home: Rentals, Experiences, Places – (La Casa: Affitti, Esperienze, Luoghi)
Venue: MuséeGrobet-Labadié
Off-site locations: CitéRadieuse,
Bel Horizon 28 Agosto – 29 Novembre 2020
La sezione rifletterà sul concetto di “casa” affrontando in particolare il tema dell’edilizia abitativa, tra le principali sfide globali contemporanee, nonché presupposto per il consolidamento di nuove, più inclusive forme di comunità.
The Refuge: Waiting for New Beginnings– (Il Rifugio: In attesa di unnuovoinizio)
Venue: Musée Cantini
11 Settembre – 29 Novembre 2020
La riflessione muove a partire dall’analisi del fenomeno migratorio che,successivamente all’occupazione nazista della Francia nel 1940, ha visto numerosi esponenti della comunità artistica, molti dei quali ebrei, rifugiarsi presso il castello Villa Air-Bel. Il discorso si amplierà per tracciare la “migrazione delle forme” negli oggetti di uso quotidiano, le linee di demarcazione tra l’arte nello spazio pubblico e l’arte nel privato, tra belle arti e arti decorative, cultura accademica e popolare.
The Almshouse: The Odd, The Poetic and The Possible – (La casa di accoglienza: Il Bizzarro, Il Poetico e Il Possibile)
Venue: Centre de la VieilleCharité
11 Settembre – 29 Novembre 2020
La sezione analizzerà e rifletterà sulla complessità della cultura marsigliese, amplificata da lingue e narrazioni contrastanti. Inaspettate rotture e connessioni poetiche trovano terreno fertile nel confronto tra lo “straniero” e le lingue “locali”, dialetti che svelano le molteplici identità di Marsiglia.
The Port: WhereHistoriesLie – (Il Porto: Dovesi trovano le storie)
Venue: Muséed’Histoire de Marseille
Off-site location: Centre Bourse
11 Settembre – 29 Novembre 2020
La sezione svilupperà una riflessione sul concetto di città, intesa come spazio di conflitto, negoziazione, accordo o arresto. Il Museo di Storia di Marsiglia è situato esso stesso “nel mezzo, tra storia e consumo”: tra il grande porto vecchiodella città ed un moderno centro commerciale.
The Park: Becoming a Body of Water – (Il Parco: Diventare uno specchio d’acqua)
Venues: Musée des Beaux-Arts, Muséumd’histoirenaturelle,
ConsignesSanitaires
25 September – 29 November 2020
Citernes du Moulin
9 Ottobre – 29 Novembre 2020
“The Park” indagherà i binari ideologici tra natura e cultura (temi affrontati da entrambi i musei), le interrelazioni tra esseri umani e tra esseri umani e le altre creature viventi, celebrando un concetto più fluido di identità.
The School: The Sonorous, The Audible, and The Silenced – (La Scuola: Il Sonoro, l’Udibile e il Silenzioso)
Venue: Le Conservatoire National à RayonnementRégional
9 Ottobre – 29 Novembre 2020
Per oltre due secoli il Museo delle Belle Arti è stato sede di numerose istituzioni educative e culturali della città di Marsiglia: musei, biblioteche, archivi, balletti ed oggi una scuola di musica.
“The School” si svilupperà intorno al tema dell’architettura neoclassica esplorandone le forme, che racchiudono in sé alcune delle loro antiche funzioni.