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Se il paesaggio diventa desiderio: a Vienna la grande retrospettiva su Gerhard Richter

Gerhard Richter Venedig, 1986 Öl auf Leinwand, 86 x 121 cm, GR 606-3 Museum Frieder Burda, Baden-Baden © Gerhard Richter
Gerhard Richter, Venedig, 1986, Öl auf Leinwand, 86 x 121 cm, GR 606-3, Museum Frieder Burda, Baden-Baden © Gerhard Richter

Gerhard Richter: Landschaft (Landscape) è la più grande retrospettiva di sempre dedicata ai paesaggi realizzati dall’artista tedesco. L’esposizione – che conta circa 130 opere – è visitabile dall’1 ottobre 2020 al 14 febbraio 2021 alla Bank Austria Kunstforum Wien.

Se le immagini astratte rivelano la mia realtà, allora i paesaggi o le Nature Morte mostrano il mio desiderio.

 

Gerhard Richter

Forse è il pittore vivente più importante al mondo, sicuramente è il maggior artista tedesco del momento. Un momento, a dire la verità, che si estende per diversi decenni, ovvero da quando Gerhard Richter (Dresda, 1932) ha mostrato a tutti, in maniera incontrovertibile, che l’arte, se fosse solo tecnica e virtuosismo, perderebbe tutto il suo valore. Per farlo ha sperimentato diversi generici pittorici, dall’iperrealismo all’astrattismo (per cui maggiormente lo ricordiamo), passando per soluzioni ibride dove ha combinato pittura e fotografia.

Di questo e di altro si compone la mostra Gerhard Richter: Landschaft (Landscape), di cui la Bank Austria Kunstforum Wien conferma l’apertura dall’1 ottobre 2020 al 14 febbraio 2021. Perché il tema del paesaggio, a cui si dedicata ininterrottamente dal 1963, ha attraversato la sua opera come una pianura sconfinata, capace di affascinarlo sia quando da esso l’artista esigeva una perfetta resa realistica dei dettagli, sia quando ha deciso di trasfigurarlo fino a sconfinare nell’astrattismo. L’esposizione raccoglie così 130 tra dipinti, disegni, stampe, fotografie e libri d’artista, arrivate in prestito da 50 istituzioni internazionali. Si tratta della più grande retrospettiva di sempre dedicata al tema paesaggistico in Gerhard Richter.

Gerhard Richter, Venedig (Treppe), 1985, Öl auf Leinwand, 50 x 70 cm, GR 586-3 Gift of Edlis Neeson Collection © Gerhard Richter, bpk/The Art Institute of Chicago/Art Resource, NY

Il percorso espositivo si snoda attraverso 5 sezioni tematiche, dove emerge l’eterogeneità stilistica di Richter insieme alle peculiarità tecniche con cui è riuscito a tradurla in immagine. La maggior parte delle opere non sono infatti direttamente tratte dall’osservazione della natura, ma ricavate da fonti fotografiche. Sono quindi “paesaggi di seconda mano”, come risulta evidente dal loro carattere parziale, dai loro effetti sfocati, occasionalmente contaminati con accenni di scrittura all’interno di un’immagine.

I paesaggi dall’orizzonte basso e l’atmosfera minacciosa spostano invece Richter nel reame del romanticismo tedesco, spesso evocato ma mai realmente afferrato. Sente infatti inarrivabile lo slancio ideale dei Romantici, senza però che questa reverenza gli impedisca di tendere ad esso; ne è testimonianza, in tal senso, l’intera stanza che la mostra dedicata al tema.

Un’altra sala della mostra si concentra invece sull’importanza che l’astratto ha avuto per Richter – e in particolare i paesaggi astratti – nello sviluppo della sua pittura. Numerose le opere che per la prima volta hanno lasciato le loro collezioni pubbliche e private per questa sezione della mostra – la quale comprende il monumentale dipinto di 6,8 metri di larghezza St. Gallen.

Gerhard Richter, Wiesental, 1985, Öl auf Leinwand, 90,5 x 94,9 cm, GR 572-4 The Museum of Modern Art, New York. Blanchette Hooker Rockefeller, Betsy Babcook, and Mrs. Elizabeth Bliss Parkinson Funds, 1985 © Gerhard Richter

I paesaggi costruiti e manipolati costituiscono un ulteriore passaggio – nelle marine, per esempio, come in un collage, Richter spesso assembla in modo autonomo porzioni di cielo o di mare tratte da varie fonti fotografiche, miscelandole in maniera irrealistica. Sono molti i paesaggi rielaborati posti sul finire della mostra: fotografie sovra-verniciate – la maggior parte delle quali ha prestato lui stesso al fine di realizzare la mostra – e dipinti dove i paesaggi hanno ceduto il loro realismo a strutture di colore astratte.

Gerhard Richter: Landscape delinea in modo chiaro ed eloquente la forma di inesauribile desiderio che il paesaggio ha assunto in Richter. Non un’ossessione, ma una passione dirompente e controllata allo tempo stesso – che l’artista è riuscito a incanalare e a portare avanti per tutto la carriera. Certamente frutto di un’osservazione riflessiva del dato naturale, Richter è stato in grado di setacciare e restituire questa ispirazione a modo suo, esaltando linguaggi già sperimentati e scovandone di nuovi. Virtuosismo analitico e creatività spontanea rendono Gerhard Richter un artista capace di fare qualsiasi cosa con il pennello. E con qualsiasi cosa, infatti, ha abituato a sorprenderci.

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