Grande successo per la mostra dell’anno che registra oltre 162mila visitatori, tra i quali molti giovani. A Roma, la celebre Fornarina di Raffaello “torna a casa”. Da domani potrete ammirarla di nuovo a Palazzo Barberini. La Dama con il Liocorno torna invece ad impreziosire le sale della Galleria Borghese
Nonostante le enormi difficoltà determinate dalla pandemia del Covid-19 a tutto il sistema dell’arte, la mostra “RAFFAELLO 1520 – 1483” si chiude con un grande successo di pubblico e si conferma come l’evento espositivo più importante di questo strano 2020.
Dopo soli tre giorni di chiusura infatti, la grande mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale – la più completa mai dedicata all’urbinate – aveva dovuto chiudere le porte al pubblico, così come tutti gli altri musei del nostro paese, in base a quanto stabilito dal DPCM dell’otto marzo 2020.
Il grande successo di pubblico – secondo i dati diffusi dalle Scuderie del Quirinale si parla di oltre 162mila visitatori – è il risultato della proroga di oltre due mesi dalla data inizialmente prevista per il termine della mostra, che ha consentito di recuperare in gran parte il tempo perduto. Non era scontato, considerati i prestigiosi prestiti dei musei e delle collezioni più importanti al mondo, che hanno permesso a tanti visitatori – molti provenienti dall’estero – di poter assistere a un evento considerato irripetibile per molto tempo ancora.
Non solo. Per poter accogliere il numero maggiore possibile di visitatori – sempre rispettando il rigido protocollo sanitario messo in campo per la prevenzione del Covid-19 – si sono rivelati molto utili anche gli orari prolungati da metà giugno nei weekend fino all’una di notte. Per arrivare a 132 ore di apertura nell’ultima settimana di mostra, con orario h24 dalla mattina di venerdì 28 agosto alla mezzanotte di domenica 30. Nel dettaglio, si sono registrate oltre 6.500 visite negli orari di apertura straordinari dalle 23 alle 9 di mattina.
Qualche visitatore si è lamentato perché era previsto un tempo minimo di permanenza in ogni sala. Ma questa è stata la politica scelta dal museo per poter permettere a più persone possibili di vivere l’emozione di una mostra storica come questa. Sono tantissimi infatti i visitatori che hanno trovato sold out i biglietti già molto tempo prima della chiusura ufficiale della mostra.
Se il successo di questa mostra, reso possibile dai prestatori che hanno acconsentito alla sua lunga proroga, non stupisce, molto interessanti risultano invece le statistiche sulla composizione dei visitatori della mostra. Molti infatti i giovani che hanno visitato autonomamente l’esposizione, pur in assenza delle gite scolastiche. Che, ovviamente, sono state annullate per i problemi di contingentamento di persone che avrebbero comportato.
Ampio gradimento è stato ottenuto anche dall’app “Scuderie del Quirinale”, contenente l’audioguida e gli approfondimenti sulla mostra. Con un totale di oltre 100.000 utenti singoli che hanno consultato, in tre mesi, circa 400.000 pagine. Molto apprezzato dal pubblico il catalogo, edito da Skira, venduto in circa 6.700 copie, con una media di una ogni 24 visitatori.
“Abbiamo fatto il possibile per consentire al numero più ampio di visitatori di partecipare a una mostra epocale nelle più scrupolose condizioni di sicurezza. Assicurando il massimo impegno da parte di tutto lo staff e della stessa struttura delle Scuderie. Non potevamo fare diversamente perché siamo consapevoli della straordinarietà di questo evento. Che ha consacrato il diritto dell’Italia di celebrare al più alto livello il genio di Raffaello. E ha dimostrato come, in un momento di crisi senza eguali, sia possibile resistere e poi ripartire facendo leva su ciò che ci rende speciali: la nostra arte e la nostra cultura. Ringraziamo gli Uffizi, i prestatori e i visitatori che ci hanno sempre assicurato supporto e fiducia. Permettendoci di andare avanti e affrontare anche i momenti più complicati di questo incredibile periodo che abbiamo vissuto. Credo che tutti insieme abbiamo reso un servizio al Paese” ha dichiarato Mario De Simoni, Presidente di Ales – Scuderie del Quirinale.
Tornano dunque “a casa” tutti i prestigiosi prestiti mondiali della mostra. Tra questi, per quanto riguarda Roma, non possiamo non menzionare la celebre Fornarina che, dopo cinque mesi di assenza, torna a Palazzo Barberini. Un viaggio di poche centinaia di metri, quello dalle Scuderie del Quirinale alla sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ma di grande importanza. Non a caso la tavola è stata esposta di fianco a “La Velata”, quale espressione massima dell’artista nel genere del ritratto.
Della (presunta) identità di questa “Venere Pudica” dalla conturbante bellezza ne abbiamo parlato in un nostro precedente articolo, che potrete leggere QUI per approfondire uno degli enigmi più affascinanti riguardo la vita di Raffaello.
È invece importante ricordare che prima del prestito alle Scuderie, l’opera era stata sottoposta a tre giorni di indagini in fluorescenza X mapping con tecniche innovative e macchinari all’avanguardia, i cui risultati saranno presentati al pubblico in una giornata di studi in programma il prossimo 21 settembre.
Il dipinto sarà esposto nella Sala 16 del piano nobile, dedicato a “Lo sguardo del Rinascimento”, con altre opere della collezione delle Gallerie. Tra cui la Maddalena che legge di Piero di Cosimo, il Ritratto di Stefano Colonna del Bronzino e il Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein (il museo continua ad essere aperto dal giovedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso dal lunedì al mercoledì).
Sempre a Roma, un altro capolavoro torna a casa. Si tratta della “Dama con il liocorno“, concessa in prestito dalla Galleria Borghese, una splendida opera del periodo giovanile risalente al soggiorno fiorentino, quindi precedente il trasferimento di Raffaello a Roma. Proprio il rapporto tra il genio indiscusso del Rinascimento e la Città Eterna è stato uno dei punti focali della mostra. Che accoglieva i visitatori proprio con una fedele riproduzione del Pantheon dove riposano – per sua espressa volontà – le sue spoglie.