Il New York Times ha svelato che il Baltimore Museum of Art ha intenzione di vendere tre dipinti blue-chip dalla sua collezione
Dal Museo e dalla casa d’aste Sotheby’s, che dovrebbe essere la prescelta, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma sembra che nelle prossime settimane Sotheby’s venderà “3 (1987–88)” di Brice Marden, stimato tra $ 12 e $ 18 milioni, e “1957-G” (1957) di Clyfford Still, stimato tra $ 10 e $ 15 milioni. La casa d’aste venderà anche “The Last Supper “(1986) di Andy Warhol, questa però privatamente e non all’asta. Insieme, i lavori dovrebbero portare $ 65 milioni.
In una dichiarazione, il museo ha dichiarato l’intenzione di vendere che userà il ricavato per anticipare gli aumenti salariali del personale. Circa 10 milioni di dollari andranno al fondo di dotazione del museo per le acquisizioni. I restanti $ 55 milioni saranno destinati a un nuovo fondo per i costi di mantenimento della raccolta.
Questa è un’iniziativa basata sulla visione, non sulla disperazione” ha affermato Christopher Bedford, direttore del Baltimore Museum
Il Baltimore Museum of Art è solo uno degli ultimi musei ad aver deciso di utilizzare questa strategia. Solo poche settimane fa l’Everson Museum of Art di Syracuse, New York, aveva dato l’annuncio della vendita all’asta di un’opera giovanile di Jackson Pollock per raccogliere fondi per implementare la sua collezione. E non molto tempo dopo era stato il Brooklyn Museum di New York ad affidare 12 opere della sua collezione permanente a Christie’s per trovare fondi per il mantenimento della sua collezione. Tra queste lavori di Lucas Cranach il Vecchio, Gustave Courbet e Camille Corot.