Metti un palinsesto settimanale qualunque, quello dal 1 al 7 novembre 2020, se la rete è Rai Storia la qualità è assicurata. Abbiamo scelto alcuni programmi del canale culturale in chiaro che la Rai avrebbe voluto accorpare e, di conseguenza, ridimensionare. Ma che, in seguito, in una nota, ha definito semplici “simulazioni e scenari volti ad affrontare la situazione economica”. In poche parole, per ora non si chiude. Ecco una panoramica delle trasmissioni più prestigiose della rete e dei loro punti di forza, per i quali vale la pena vederle, non cancellarle, e magari ampliarne la scelta e la consistenza.
Ogni domenica Rai Storia affida l’intero palinsesto, dalle 14 alle 24, ad una personalità della cultura e dello spettacolo. In ordine sparso, finora si sono susseguite le “Domenica con” Roberto Bolle, Nicola Piovani, Pippo Baudo, Luca Zingaretti, Carla Fracci, Francesco Montanari, Stefano Bollani e tanti altri. Il 1 novembre, tocca al filologo e storico Luciano Canfora, che ha incentrato la giornata televisiva sulla Grande Guerra. E, come programma di punta in prima serata, ha scelto il film del 2014 “Torneranno i prati”, regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria.
Dal lunedì al sabatoalle 20.30 (e alle 13.15 su Rai3)va in onda Passato e presente, puntate di monografie storiche ideate e condotte dal giornalistaPaolo Mieli con studiosi illustri e più giovani in studio. Da lunedì 2a sabato 7 novembre i temi analizzati saranno la caccia alle streghe nel Medioevo, le Crocerossine, le elezioni americane del 1980 e la contesa fra Carter e Reagan, lo statuto dei lavoratori, l’incontro di Hitler e Mussolini al Brennero, Masaniello e la rivolta di Napoli.
Fra i programmi di punta di Rai Storia c’è la serie delle Cronache raccontate magistralmente sui luoghi degli avvenimenti da Cristoforo Gorno. Lunedì 2 alle 21.10 va in onda,in prima visione, la puntata diCronache dall’impero dal titolo “Tiberio, la leggenda di un Imperatore” e, a seguire,Cronache dall’antichità, con “Cesare sul Rubicone”.
Martedì 3 alle 21.10viene trasmessa una nuova puntata della serie Il segno delle donne, con la giornalista e storica dell’arte Rachele Ferrario che conduce un’intervista impossibile con la fondatrice del movimento dei focolarini Chiara Lubich, interpretata dall’attrice Anita Zagaria. La settimana successiva, nell’ultima puntata, sarà la volta della poetessa Lalla Romano, interpretata da Pamela Villoresi.
Mercoledì 4 novembre è la giornata delle Forze Armate e Rai Storia propone un percorso nel tempo composto da cinegiornali militari e da filmati dell’archivio di Rai Teche, dal 1958 al 2017.
Ogni mercoledì va in onda il ciclo La Tv di Liliana Cavani, che questa settimana si occupa della figura della donna nella Resistenza, in un documentario iconico girato dalla grande regista nel 1965. Insieme allo storico Massimo Bernardini, Liliana Cavani commenta l’esperienza di quei giorni.
Giovedì 5 novembre, alle 20.45, è la volta di Pietre d’inciampo, il nuovo programma della giornalista Annalena Benini sulle vicende delle deportazioni in Italia, alla fine della seconda guerra mondiale. Questa settimana si parla della famiglia Di Porto-Anticoli, di Viterbo.
In prima serata, alle 21.10, ecco un altro importante volto di Rai Storia, il professor Alessandro Barbero con il suo a.C.d.C., che questa settimana tratta il grande viaggio dei Vichinghi e, di seguito, l’età dell’industria.
Venerdì 5 è prevista di nuovo una prima visione televisiva, Insieme,il magazine in onda alle 21.10, alla scoperta delle “Storie di emigrazione” più emblematiche della seconda metà del novecento italiano. Argentina, Australia, America, Belgio, Francia, Svizzera, Germania: un lungo viaggio che si snoda attraverso gli straordinari repertori delle Teche Rai.
Sabato 7 novembre la settimana di Rai Storia si concludealle 22.55 con una prima visione assoluta, il docu-film d’autore del 2020Checkpoint Berlin, di Fabrizio Ferraro: un regista, a Berlino per la presentazione del suo film, ricorda la storia dello zio che aiutò decine di persone a fuggire, fra le qualiuna coppia di innamorati, attraverso un passaggio segreto che consentiva di oltrepassare il famigerato Muro che li divideva da Berlino ovest.