Figura e astrazione, idee e sentimenti. Hauser & Wirth celebra Philip Guston, uno dei più influenti artisti contemporanei, con una personale dedicata alle diverse fasi della sua variegata produzione. Transformation, dal 22 dicembre 2020 al 28 marzo 2021, negli spazi di St. Moritz e online.
Noto ai più per le sue iconiche figure pop dai colori sgargianti, Philip Guston (1913-1980) è stato in realtà un grandissimo sperimentatore, capace di dar corpo alla propria interiorità attraverso le forme più diverse.
Pioniere dell’espressionismo astratto prima, abbandona poi la pittura fatta di macchie colorate a metà degli anni ’60 per dedicarsi a una personalissima figurazione, con risultati la cui influenza dura tutt’oggi. Una pittura che per lui è stata incontro di pensiero e sentimento, immaginazione e idee.
I due nuclei formali in cui la sua produzione si divide trovano esplicazione in Transformation, in cui alle opere del periodo astratto (1952-64) si affiancano quelle figurative, create tra il 1968 e il 1977.
Circa una ventina tra dipinti e disegni, da quali emerge il suo interesse per l’esperienza diretta. Opere in cui al lavoro svolto in studio si affianca l’ispirazione tratta dalla contemplazione della moglie, la poetessa Musa McKim, e dalla loro vita insieme.
Lavori profondamente personali, quelli di Guston, in cui vita quotidiana e interiorità si alternano senza soluzione di continuità, dando vita a risultati senza paragone.