Sulle pareti della Pinwheel Cave, grotta utilizzata in California dagli indigeni Chumash, rinvenuti dipinti rupestri che raffigurerebbero la Datura wrightii, nota come droga allucinogena
La relazione fra creatività e uso di sostanze stupefacenti è una questione antica, avanzata da profluvi di studi, più o meno scientifici. Storicamente, la correlazione comincia a trovare documentazione nella seconda metà dell’Ottocento, prevalentemente in ambiente artistico-letterario francese, per poi diffondersi ampiamente a inizio ‘900, nella Belle Époque parigina. Ma – accennavamo – non mancano certo i segnali di un influsso della droga nelle arti anche precedente a questo. Ora una scoperta che ha del clamoroso arriva dagli Stati Uniti: dove scienziati californiani ne hanno trovato traccia addirittura in una grotta preistorica.
È la prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) a pubblicare uno studio con le prime prove dell’assunzione di allucinogeni da parte di esseri umani. E fra le principali testimonianze ci sono delle pitture murali che raffigurerebbero il fiore della Datura wrightii. Pianta storicamente utilizzata come droga per le sue proprietà allucinogene. La scoperta è avvenuta nelle ricerche sulla Pinwheel Cave, una grotta utilizzata dagli indigeni Chumash, una popolazione stanziata in California già 10.000 anni fa.
Oltre al dipinto rupestre della strana “girandola”, associata al fiore della Datura, gli scienziati hanno individuato prove dell’ingestione dell’allucinogeno. Diversi pezzi di materiali vegetali, in maggior parte Datura, masticati o succhiati per estrarre gli alcaloidi allucinogeni. “Il legame tra allucinogeni e arte rupestre è stato a lungo sospettato”, ha dichiarato David Robinson, archeologo presso l’University of Central Lancashire. “E questa ricerca mostra che per questi gruppi preistorici non era solo una fonte di ispirazione creativa, ma un principio fondamentale di importanti rituali e incontri di comunità“.