A dieci anni dalla prima edizione, Bergamo Scienza dedica allo spazio tutta una giornata, lo Space Day – realizzata in collaborazione con le maggiori agenzie spaziali, ESA (European Space Agency), ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e NASA (National Aeronautics and Space Administration) – e la mostra More space to Space che si inaugura il 5 ottobre ed è aperta al pubblico dal 6 al 21/10. A Yuval Avital, giovane e talentuoso compositore sperimentale, il Festival ha commissionato due opere: la prima, Spaces Unfolded, è parte integrante della mostra, una installazione sonora nella cornice del Convento di San Francesco. La seconda, per Contaminazioni Contemporanee, è il concerto Unfolding Spaces, al Teatro Sociale di Bergamo il 19 ottobre.
Il planetologo Marcello Coradini, coordinatore delle agenzie ESA e NASA, Philippe Zarka dell’Observatoire de Paris, e Alexander G. Kosovichev del laboratorio di Fisica sperimentale della Stanford University hanno partecipato dando temi e contenuti creati appositamente per il progetto di Yuval Avital. Sono stati eccezionali collaboratori di suggestioni ma anche le “guide” attraverso lo spazio, i traduttori di ciò che accade nelle galassie: una sorta di comitato scientifico di garanti, per le composizioni inedite commissionate a Avital da Bergamo Scienza. Con la loro collaborazione, e i loro materiali, in un pingpong tra scienza ed arte, Yuval Avital insieme a Giovanni Cospito docente di musica elettronica del Conservatorio di Milano ed esperto nel campo delle nuove tecnologie applicate al suono e all’immagine, ha tradotto le energie dello spazio cosmico in suono e strutture musicali, elaborate in tempo reale grazie a tecnologie innovative.
Spaces unfolded
installazione sonora per la mostra More Space to Space
di Yuval Avital
in collaborazione con
Giovanni Cospito Philip Zarka e Alexander G. Kosovichev
Bergamo – Convento di San Francesco
5 ottobre 2012 ore 19.00
Trasformare l’ energia cosmica in musica, perché lo spazio non ha suono udibile, ma colori, forme e onde elettromagnetiche. E’ l’energia, la luce, a diventare suono e il movimento stellare a diventare la partitura. Ogni realtà e ogni evento che accadono nello spazio hanno una impronta energetica temporale e una gamma variabile di frequenze, che tradotte in frequenze uditive compongono una partitura musicale.
Otto casse computerizzate e un sistema di intelligenza artificiale che dopo avere individuato la materia prima sonora, inizia a modificarsi e a ricomporre se stessa, sono la parte nascosta e insostituibile dell’installazione della mostra al Convento di san Francesco. La installazione ci trasporta nello spazio, che invece di essere muto e silenzioso è una “sinfonia celeste” suonata da un’orchestra dove gli strumenti sono gli eventi cosmici: Platone e la sua teoria della musica delle sfere sembra rispecchiarsi nei buchi neri che qui sono gli archi gravi, mentre le esplosioni sul sole sono gli ottoni, i pulsar le percussioni.
Unfolding Spaces
Traduzioni sonore dello Spazio Cosmico
per chitarra classica ed elettrica video e live electronics
di Yuval Avital
in collaborazione con Giovanni Cospito
Marcello Coradini, Philippe Zarka Alexander G. Kosovichev
Contaminazioni Contemporanee
Bergamo – Teatro Sociale
19 ottobre ore 21.00
Spazio uditivo e Spazio cosmico, un parallelo sottolineato da Yuval Avital per il concerto del 19 ottobre al teatro Sociale, commissionato da Bergamo Scienza in collaborazione con Contaminazioni Contemporanee. Le energie del campo elettromagnetico trasportate in campo udibile per l’orecchio umano, traducono in strutture numeriche le strutture stellari: su uno schermo passano le immagini del cosmo e i suoni del live elecronics di Cospito; sul palco, Yuval Avital, e la sua chitarra classica, insieme ad una protagonista di ultima generazione, la chitarra elettrica NOAH, strumento d’avanguardia in alluminio dalle sonorità inedite, interamente costruito a Milano. La Noah di Avital è stata messa a punto appositamente per lui, seguendo le sue indicazioni e i suoi suggerimenti, da designer, ingegneri ed esperti liutai italiani che realizzano artigianalmente chitarre e bassi di questo tipo per artisti quali gli americani Lou Reed e Ben Harper e l’italiano Saturnino Celani.
Il pubblico sarà non solo spettatore di immagini affascinanti captate dal telescopio Hubble, di simulazioni create da ESO (European Southern Observatory), delle elaborazioni di filmati di NASA e ESA ma anche osservatore del meccanismo di traduzione tecnologica dell’energia in immagini e in musica. Sono le due chitarre, la classica in legno e l’avvenieristica in alluminio, a narrare il viaggio intrapreso fra gli ambienti e le energie cosmiche dello spazio, tradotti in suoni ed immagini con risultati poetici ed insieme sorprendenti: è un canto statico di fronte ai “cori” radiofonici di Saturno; moltiplicazioni in un perpetuo mobile dinanzi alle esplosioni sulla superficie del sole; sculture sonore che sembrano eterne di fronte ai paesaggi di Marte; suoni che tradiscono stupore e soggezione di fronte ai buchi neri e ai complessi fenomeni che sono il risultato delle ultime scoperte astrofisiche.
La tematica dello spazio è stata affrontata più volte nella musica del XX e XXI secolo, tuttavia Unfolding spaces non si ispira soltanto ai materiali raccolti, l’intento è quello di trovare un equilibrio tra tecnologia e creatività, scienza ed arte. E’ una ricerca che nasce da una esigenza del compositore israeliano e che non si esaurisce con questo lavoro, la collaborazione entusiasmante e ricca di stimoli reciproci con Cospito e gli scienziati dello spazio non si ferma qui. Durante il Festival Bergamo Scienza, il pubblico assisterà a quella che è solo la prima tappa di un work in progress che intende avvicinare il pubblico alla tematica dello spazio, utilizzato come una fonte inesauribile di risorse per la creazione artistica. Una sfida emozionante, perché comprendere il cosmo è anche estendere l’astrazione del pensiero, è la ricerca della verità basata sulle quattro colonne portanti che sono mente, spazio, materia e tempo. Yuval e gli scienziati citano Kant quando il filosofo affermava, nella Critica della Ragion Pura, che noi esseri umani osserviamo la realtà dello spazio-tempo continuum attraverso il filtro a priori della nostra mente: il modo in cui interpretiamo l’universo, determina la nostra verità su ogni livello dell’esistenza intesa come un tutto.
Yuval Avital
Nato a Gerusalemme nel 1977, Yuval Avital vive a Milano. Compositore e chitarrista di formazione classica, nel 2005 fonda Magà Global Arts, factory milanese che coinvolge artisti, musicisti, coreografi e scenografi internazionali con lo scopo di realizzare opere multimediali, concerti, installazioni e progetti di respiro multiculturale, ad oggi già realizzati in Europa, Medio Oriente, Asia e Nord America. Come compositore ed esecutore, sia in solo che in formazione orchestrale, si è esibito in sedi e festival quali Centre Pompidou, Toronto Performing Art Center, Beijing Central Conservatory, Mito SettembreMusica Festival, Miami Art Basel, 360° Festival (Germania).
Si segnalano tra gli altri, i suoi lavori: Psifasim , Jerusalem Multimedia Festival – Israele – 2007; Kolot , REC Festival, Teatro Dal Verme di Milano, TeatroDue di Parma per il Festival Europeo dell’Attore – 2008; Samaritani, MiTo SettembreMusica Festival – 2010; Mise en Abîme (Studi RAI Milano 2011, commissione del Teatro Franco Parenti); Leilit , Romaeuropa Festival – 2011; Garon, evento di chiusura della mostra di Anish Kapoor a Milano, 2012.
Giovanni Cospito
Insegna Composizione Musicale Elettroacustica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano ed è il maggior esperto italiano di informatica musicale e di Musica elettronica. Responsabile del LaSDIM, Laboratorio per la Sperimentazione e la Didattica dell’Informatica Musicale, ha tenuto Master Class, seminari e corsi di formazione di informatica musicale in Italia e all’estero. E’ autore di numerose installazioni tra cui: Soundscape per “The Fool on The Hill”, 2008; Soundscape Train, un omaggio a Cage, e Sound Interaction Design per il padiglione della Maserati, Esposizione internazionale, Parigi 2009. I suoi lavori sono stati eseguiti tra gli altri al Ferienkurse fur Neue Musik di Darmstadt, al Fylkingen Ny Music & Intermedia Konst di Stoccolma, il Festival international des musiques et créations électoniques di Bourges, Les musiques du futur di Lione. Ha allestito opere multimediali per l’ Accademia di Brera a Milano, Opera Totale di Venezia, il Teatro Carlo Felice di Genova. Ha collaborato con centri quali AGON e IRCAM.
Marcello Coradini
È uno dei padri fondatori della Planetologia Italiana ed Europea, per il lavoro di ricerca in Italia e la sua opera presso l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, dove e’ responsabile dei programmi d’esplorazione del Sistema Solare. Direttore editoriale della rivista scientifica internazionale Planetary and Space Science, lavora da sempre sul campo della ricerca planetologica, con lavori sull’azione di erosione eolica di Marte, sulla craterizzazione di Mercurio e studi di planetologia comparata.
Con il suo lavoro sperimentale ha sviluppato tecniche per la simulazione dell’impatto di un asteroide su di una superficie planetaria. Per la prima volta in esperienze di laboratorio, è riuscito a dimostrare l’esistenza di processi magnetici fino ad allora completamente sconosciuti, risultato che gli è valso lo Special Award for Oustanding Scientific Achievements della NASA. Per le sue simulazioni in laboratorio dei processi di formazione e fratturazione asteroidale, l’International Astronomical Union ha dato il suo nome all’asteroide 4598. La European Geophysical Union (EGU) gli ha attribuito il Golden Badge Award per la sua opera a sostegno della scienza planetologica. E’ autore e/o coautore di piu’ 120 pubblicazioni scientifiche, tecniche e di divulgazione.
Philip Zarka
Asrofisico, è ricercatore presso LESIA (Laboratoire d’Etudes Spatiales et d’Instrumentation en Astrophysique) dell’Osservatorio di Parigi: si occupa da anni di Fisica del Plasma, delle basse frequenze in radioastronomia e delle loro applicazioni nella Fisica Planetaria, di ricerca delle emissioni radio dei pianeti extrasolari. E’ stato coinvolto in molte missioni spaziali tra cui Voyager, Ulysses, Cassini, Juno. Insegna Radioastronomia e Fisica della magnetosfera Planetaria. E’ un esperto di AERES per il consiglio Nazionale degli astronomi e fisici.
Alexander G. Kosovichev
Laurea in fisica e specializzazioni in matematica applicata, dopo avere lavorato in Russia ad importanti progetti e istituzioni scientifiche e dopo 4 anni all’Istituto di Astronomia di Cambridge, Alexander G. Kosovichev vive dal 1994 negli Stati Uniti dove insegna alla Stanford University Plasma Physics e Solar-Terrestrial Physics. E’inoltre tutor per il dottorato del dipartimento di Fisica, in Matematica computerizzata. Si dedica da anni allo studio dei meccanismi della formazione e della stabilità delle macchie solari, che lui stesso definisce uno dei puzzle più interessanti della astrofisica. Collabora con la Nasa ed è uno dei responsabili dell’Osservatorio sulle Dinamiche solari e delle missioni spaziali di SOHO (Solar and Heliospheric Obesrvatory).
Ha ricevuto il premio Wempe in Astrofisica nel 2005 e in suo onore l’international Astronomica Union ha chiamato Kosovichea il pianeta minore 8339. E’ presidente della commissione della International Astronomical Union (IAU) sulle Radiazioni solari, membro del Consiglio della divisione Il Sole dello IAU, della American Astronomical Society, della American Physical Society, della American Geophysical Society. Fa parte del comitato editoriale del Journal of Solar Physics ed è redattore di riviste scientifiche specializzate. Ha scritto più di 200 articoli e 400 relazioni scientifiche.