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Rientra in Italia il mosaico delle Navi di Nemi. Era negli USA usato come tavolino da caffè

Il mosaico delle Navi di Nemi Il mosaico delle Navi di Nemi
Il mosaico delle Navi di Nemi
Il mosaico delle Navi di Nemi

Lo straordinario reperto si trovava nell’appartamento di una signora italiana residente a New York. Ora è esposto al Museo delle Navi Romane di Nemi

Questo è il mosaico di Helen! È il mosaico di Helen!”. Questa esclamazione, riportata dall’esperto di marmo e pietra Dario Del Bufalo, è alla base di uno dei ritrovamenti archeologici più clamorosi degli ultimi anni. “Grazie allo studio e alla pubblicazione del mio volume Porphyry”, raccontava lo stesso studioso, “ho potuto rintracciare negli Stati Uniti il fantastico mosaico in marmi colorati. Proveniente proprio dalle Navi di Caligola e che risultava sparito dagli anni ’40. Si trovava nell’appartamento di una signora italiana residente a New York usato come tavolino da caffè”. Sono passati 4 anni: e ora la bizzarra situazione è giunta a una svolta. Visto che lo straordinario mosaico proveniente dalle navi di Caligola, esportato illegalmente in America nel dopoguerra, torna in Italia. Grazie all’azione dei carabinieri del comando Tutela Patrimonio Culturale, ed è tornato in esposizione al Museo delle Navi Romane di Nemi, in provincia di Roma.

 

Il mosaico esposto al Museo delle Navi Romane di Nemi
Il mosaico esposto al Museo delle Navi Romane di Nemi

All’origine del fatto ci fu un incendio che, nel 1944, distrusse le Navi di Caligola. E la bellissima struttura moderna del Museo delle Navi di Nemi, progettata da Vittorio Morpurgo. Un rogo fu appiccato, sostenne Del Bufalo su Il Giornale dell’Arte – da gruppi partigiani che avevano trovato ricovero nel museo, “volto a distruggere gli antichi natanti, colpevoli di essere stati utilizzati come strumento di propaganda fascista”. Il mosaico con intarsi marmorei faceva appunto parte delle decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due navi dell’imperatore Caligola, recuperate nelle acque del lago di Nemi tra il 1929 e il 1931. A presentare il mosaico recuperato, che ora sarà possibile ammirare nel rispetto delle norme di comportamento anti-Covid, è intervenuto il direttore generale dei Musei Massimo Osanna.

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