The Vorrh – La foresta senza fine, per la prima volta in Italia il romanzo di Brian Catling
Dal 22 aprile in libreria – per la prima volta in Italia – arriva The Vorrh – La foresta senza fine (edito da Safarà, con illustrazioni originali di Gianluigi Toccafondo), il romanzo di Brian Catling, scrittore, poeta, scultore e pittore.
Vorrh è la foresta semi-tropicale più antica del mondo, sterminata, popolata da presenze inquietanti e misteriose. Nascosto da qualche parte nelle sue profondità si trova il Giardino dell’Eden, Adamo, Eva e i loro figli vagono in quelle prossimità, divenuti (pare) cannibali degenerati. Catling crea questo luogo magnetico e febbrile prendendo ispirazione dall’omonima foresta immaginata dallo scrittore francese Raymond Roussel nel suo Impressions of Africa.
Vorrh fa da sfondo a una narrazione epica a cavallo tra fantasy e surrealismo, dove personaggi di fantasia come il cacciatore Tsungali e il ciclope Ishmael incontrano anche personaggi reali come Eadweard Muybridge e Roussel. Pagina dopo pagina prende così vita un paesaggio fantastico e mutevole, oscuro e tenebroso prima, luminoso e sgargiante poi; come nelle immagini di Odilon Redon si susseguono visioni da incubo, nere come pece, e bagliori improvvisi.
Terry Gilliam dice di Catling: «Brian Catling è semplicemente un genio: la sua scrittura è così straordinaria da far male, mi fa capire quanto povera sia la mia immaginazione».
Ma Vorrh non è una semplice foresta, una collezione esotica di vegetazione eccentrica e passiva, è un luogo vivo, mutevole, senziente. Gli uomini la abitano e la percorrono come gli è permesso: ai suoi margini si trova Essenwald, una grande città in decadenza, grandi palazzi mostrano la ricchezza dei suoi fondatori; un treno la attraversa trasportando turisti, esploratori e schiavi. Altrove alcuni soldati cercano di civilizzare un’altra razza autoctona che però si ribella. Un uomo costruisce un arco con una spina dorsale (appartenuta alla sua compagna, una veggente). Stranezze e bizzarie non si contano, ovunque nascono mostri e semidei. In un quadro di avvenimenti e personaggi sempre più assurdo entrano poi in scena anche “il francese” (Roussel) e il fotografo Eadweard Muybridge.
Catling combina diversi stili, attinge da fonti popolari e folkloristiche per raccontare una storia di colonizzazione, fisica e mentale. L’autore unisce atmosfere dark e fantasy, suggestioni cyberpunk e animismo africano: ne risulta un romanzo ricchissimo, stratificato, con la sensibilità visionaria di un poeta e la forza narrativa di un romanziere consumato. «La stupefacente opera di Catling – scrive Alan Moore nella prefazione – ci fornisce sia alternative valide, sia un’importante via di fuga per le nostre rigide ideologie urbane ingrigite e smunte, cadute inevitabilmente in sfacelo fino a scomparire, dandoci il benvenuto in una landa selvaggia e incontaminata».
Brian Catling è scrittore, poeta, scultore, pittore e artista performativo. Realizza installazioni e dipinge ritratti di ciclope immaginari con tempera all’uovo. Catling ha tenuto mostre personali alla Serpentine Gallery di Londra; alla Arnolfini di Bristol, al Museo Ludwig di Aquisgrana e presso il Museum of Modern Art di Oxford, in Inghilterra. È l’autore dell’acclamata trilogia The Vorrh, edita negli Stati Uniti da Penguin Randomhouse con la prefazione di Alan Moore.
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