Le opere di Alksne hanno origine in una serie d’informazioni visive che l’artista coglie intorno a sé, nella realtà vissuta ogni giorno: una realtà fatta di fenomeni naturali osservati nella loro organica transitorietà e sin nei più minuti dettagli; e comprendente molti spostamenti, che si tratti di viaggi lunghi o di minime dislocazioni. Al suo sguardo attento non passano inosservati né i percorsi che camminiamo ogni giorno, né i paesaggi aerei che vediamo scorrere dall’oblò mentre voliamo da un continente all’altro. Elementi e dettagli dedotti da queste visioni vengono registrati e ricomposti in vibranti mappe di paesaggi immaginari.
Lo sguardo di Kristine Alksne è lieve, cristallino, antiretorico per eccellenza. I suoi panorami sono fatti di isole, di promontori e di arcipelaghi. Questi panorami sembrano essere stati sottoposti a una sottrazione di peso. Ma non sono evanescenti, anzi: nel lavoro di Alksne si coniugano vaghezza e precisione; leggerezza e definizione; i suoi paesaggi hanno coste frastagliate e rocce precisamente delineate.
In mostra una serie di dipinti a olio e alcune sculture, o meglio installazioni, che traggono il loro spunto dalla medesima iconografia.
Le installazioni sono state realizzate a partire da libri il cui volume è stato sagomato per dare loro la forma di paesaggi e completato con parti di cemento. I libri sono stati trovati per caso e recuperati; sono enciclopedie o testi di economia che rappresentano la cultura e la civiltà che abbiamo fondato nel tempo, ma la cui energia pareva essere giunta al limite estremo.
Oggetti apparentemente esausti, che sono stati invece sottratti allo scarto definitivo; la loro vita si prolunga così in quell’atto poetico che è l’opera.
Kristine Alksne, nata a Riga (Lettonia), nel 1980, vive e lavora a Berlino.
Alcune mostre: 2012 III Moscow International Biennale for Young Art, Mosca; Survival Kit 4, LCCA, Latvian Centre for Contemporary Art, Riga, Lettonia; Tape Modern, a cura di Ana Finel Honigman e Amir Fattal, Berlino; TEXT = IMAGE, KIM?, Riga, Lettonia; 2011 South London Gallery, Independent Curators International (ICI), Londra; Survival Kit 3, LCCA, Latvian Centre for Contemporary Art, Lettonia; I know what you did last summer, Manzara Perspectives, Istanbul 2010 Natura e Destino, galleria Riccardo Crespi, Milano 2009 Roaming around II, , a cura di Solvita Krese, LCCA, Latvian Centre for Contemporary Art, Riga, Lettonia / Croazia 2008 Permanent Green, Isola Art Centre, Milano 2007 Just in time, a cura di Gabi Scardi, galleria Riccardo Crespi, Milano; VideoReport Italia 04_05, Museum of Modern and Contemporary Art, Rijeka, Croazia; Wherever We Go, a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (GO) / Spazio Oberdan, Milano / San Francisco Art Institute, U.S.A. 2006 Winner of Swing Space program, Lower Manhattan Cultural Council, New York, U.S.A. 2005 Con altri occhi. La città vista dai giovani artisti, a cura di Katia Anguelova e Roberto Pinto, Palazzo della Ragione, Milano 2003 Private Architectures, a cura di Roberto Pinto, Galleria Continua, San Gimignano
In occasione del weekend START MILANO sarà possibile visitare la mostra Displaced Fractures:
venerdì 21 settembre fino alle h 21.00
sabato 22 settembre dalle h 12.00 alle h 20.00
domenica 23 settembre dalle h 12.00 alle 19.00
Riccardo Crespi
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20123 Milano
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