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Estate francese: le grandi mostre da non perdere 

Ice Cream 1

19 maggio, ci siamo! Dopo sei mesi interminabili anche la Francia si prepara ad allentare le restrizioni, e la cultura torna a respirare. Partendo da Parigi, centro nevralgico dell’arte francese, fino alla piccola Arles, ecco una selezione delle mostre che valgono il viaggio in questa estate 2021.

Michael Schmidt. Une autre photographie allemande – Jeu de Paume, Parigi

In occasione del 75° anniversario dalla nascita di Michael Schmidt, considerato tra i pilastri dell’arte tedesca del secolo scorso, il Jeu de Paume gli dedica una grande retrospettiva in partenza l’8 giugno, fino al 29 agosto. Fotografie originali, stampe di progetti inediti, progetti di libri e altri materiali d’archivio illustreranno l’evoluzione artistica del fotografo tedesco.

© Michael Schmidt (dettaglio)
Modernités suisses (1890-1914) – Musée d’Orsay, Parigi

Unendo circa 70 capolavori provenenti da collezioni pubbliche e private svizzere, la mostra (in partenza il 19 maggio fino al 25 luglio) getta luce sull’arte elvetica proponendo opere pressoché sconosciute in Francia. Una generazione di pittori tra cui Cuno Amiet, Giovanni e Augusto Giacometti, Felix Vallotton, o ancora Ernest Bieler o Max Buri offrono uno spaccato della Svizzera tra la seconda metà del XIX° secolo e l’inizio del XX°.

Giovanni Giacometti (1868-1933) Vue de Capolago Vers 1907
She-Bam Pow POP Wizz ! Les amazones du pop – Mamac, Nizza

Per la prima volta, questa mostra traccia la storia di una generazione di donne europee e nord-americane che hanno contribuito con audacia allo sviluppo di un’altra faccia, meno nota, del Pop internazionale. Per celebrare i suoi trent’anni di attività, il MAMAC valorizza una parte-clou della sua collezione, tra Nuovo Realismo e Pop Art, e una delle sue figure più carismatiche: la franco-americana Niki de Saint Phalle. Fino al 29 agosto!

Evelyne Axell, Ice cream 1, 1964
L’Afrique dans tous ses états d’art – Les Abattoirs, Tolosa

Negli ex-macelli di Tolosa, dove ora sorge l’omonimo museo dedicato all’arte moderna e contemporanea, quattro mostre compongono un lungo e ricco excursus sull’arte africana. Si parte dalle artiste africane che si interrogano sulla trasmissione culturale nelle società contemporanea per giungere a una riflessione intorno alla rivista Revue Noire, rivelatrice negli anni 90 di una cultura dinamica, accompagnata da 300 fotografie di 28 fotografi africani.

Fatimah Tuggar, Day Dream, 1998
Moriyama – Tomatsu : Tokyo – Maison Européenne de la Photographie, Parigi

Un’esposizione concepita dagli artisti giapponesi Daido Moriyama e Shomei Tomatsu – prima della morte di quest’ultimo, nel 2012 – come un modo di celebrare la loro città attraverso la loro prima collaborazione artistica. La mostra, che prende il via il 19 maggio, si compone di 300 opere, suddivise sui due piani principali della MEP – il secondo per quelle di Tomatsu, il terzo per Moriyama – la cui maggior parte sono esposte per la prima volta a Parigi.

©︎ Shomei Tomatsu
Marc Riboud. Histoires possibles – Musée Guimet, Parigi

Sin dall’adolescenza, Marc Riboud (Saint-Genis-Laval,1923 – Parigi, 2016) silenzioso, osserva. Prima a Lione, la sua città natale, poi in Europa e presto in Oriente, guidato da un profondo interesse per l’uomo tormentato del XX° secolo. Membro dell’agenzia Magnum, è testimone di alcuni eventi cardine in giro per il mondo, dedicando all’Asia gran parte dei suoi viaggi. Il Musée Guimet gli dedica un’ampia retrospettiva in occasione del lascito di tutta la sua opera all’istituzione parigina. Appuntamento dal 19 maggio al 6 settembre.

© Marc Riboud
Jeff Koons – Mucem, Marsiglia

In scena dal 19 maggio al 18 ottobre, la mostra Jeff Koons Mucem. Œuvres de la Collection Pinault è stata concepita dal Mucem in stretta collaborazione con l’artista americano. Oltre a presentare alcune delle sue opere più celebri, l’esposizione esplora la relazione tra queste opere e gli oggetti del quotidiano, fotografie e documenti dell’immensa collezione del museo, punto di riferimento nell’ambito delle arti popolari.

Jeff Koons, Mucem
Peintres femmes, 1780-1830 – Musée du Luxembourg, Parigi

Spesso si pensa che dopo la gloria di Elisabeth Vigée Le Brun, legata all’Ancien Régime, si debba aspettare fino alla seconda metà del XIX° secolo per trovare delle donne pittrici altrettanto notevoli. Eppure, è proprio tra il 1780 e il 1830 che prende piede la lotta di queste ultime: il diritto alla formazione, la professionalizzazione, un’esistenza pubblica e un posto nel mercato dell’arte. Inaugura il 19 maggio la mostra che il Musée du Luxembourg dedica a queste donne artiste, protagoniste dei cambiamenti sociali e artistici del XIX° secolo.

Nisa Villers, Portrait présumé de madame Soustras laçant son chausson, 1802 Paris, musée du Louvre, en dépôt à Romans, musée de la Chaussure © Rmn-Grand Palais (Musée du Louvre) / Jean-Gilles Berizzi

Les Rencontres de la Photographie, Arles

Come ogni estate dal 1970 a questa parte, Arles è protagonista della scena fotografica internazionale. Les Rencontres de la Photographie vanno in scena dal 4 luglio al 26 settembre e ruotano intorno al tema di Identità-Fluidità. Attraverso oltre quaranta mostre allestite in giro per la città, la kermesse prosegue l’obiettivo di trasmettere il patrimonio fotografico mondiale e fare luce sulla creazione contemporanea. Tra i grandi nomi ci sono, ad esempio,Sabine Weiss, Charlotte Perriand, Pieter Hugo.

SMITH, Sans titre, série Désidération, 2000-2021
Sebastião et Lélia Salgado, Amazonia – Philarmonie de Paris, Parigi

Accompagnata da una creazione sonora, vera e propria sinfonia-mondo immaginata da Jean-Michel Jarre partendo dai suoni della foresta, la mostra Sebastião et Lélia Salgado restituisce la voce e le testimonianze delle comunità indigene fotografate. Sulla scia di Genesis, il fotografo ha intrapreso un’altra serie di viaggi per cogliere l’incredibile varietà naturale della foresta amazzonica brasiliana e le modalità di vita dei popoli che la abitano. Dal 20 maggio al 31 ottobre 2021.

Sebastião Salgado, Amazonia
Magritte / Renoir. Le surréalisme en plein soleil – Musée de l’Orangerie, Parigi

La prima, in partenza il 10 febbraio, si propone di mostrare in maniera completa un capitolo dell’opera di Magritte ancora poco noto, confrontandone le opere a quelle di Renoir che lo hanno ispirato. Sessanta dipinti e una quarantina di disegni ripercorrono il periodo “Renoir” del surrealista belga, aprendosi con le opere degli anni ’30, in cui il pittore esprime l’imminenza della guerra.

René Magritte (1898-1967), La Préméditation, 1943 Huile sur toile, 55 × 46 cm. Collection particulière. © Photothèque R. Magritte / Adagp Images, Paris, 2021
Giorgio Griffa, merveilles de l’inconnu – LaM, Lille

Fino al 28 novembre 2021, il LaM propone una riscoperta dell’opera di Giorgio Griffa, pittore misterioso considerato quale uno degli artisti più radicali della neoavanguardia italiana. Le sue opere su carta o le sue tele sono ridotte alle loro componenti fondamentali: tela, tocco e colore. Con circa 100 opere, tra cui la maggior parte mai o poco esposte, la mostra avvicina il pubblico francese a un artista poco noto nel paese.

Giorgio Griffa, Giorno Notte, 2020
Carte Blanche à Anne Imhof, Natures Mortes – Palais de Tokyo, Parigi

Il Palais de Tokyo ha invitato l’artista visiva, coreografa e performer tedesca Anne Imhof a realizzare una mostra nella totalità dei suoi spazi. L’esposizione mira a far luce sull’ampiezza e la multiformità della sua pratica, che comprende performance, pittura, musica e istallazioni. Curata da Emma Lavigne e Vittoria Matarrese, Natures Mortes va in scena dal 22 maggio al 24 ottobre 2021.

Franziska Aigner, Eliza Douglas, Lea Welsch in Anne Imhof, Faust, German Pavilion, International Art Exhibition – La Biennale di Venezia, Photography: Nadine Fraczkowski, Courtesy the artist and German Pavilion 2017
Damien Hirst, Cherry Blossoms – Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi

Nel maggio 2021, la Fondation Cartier pour l’art contemporain invita l’artista inglese Damien Hirst a svelare le sue ultime opere, Cherry Blossoms. Risultato di un intenso lavoro di oltre tre anni nel suo studio londinese, la serie fa parte della lunga indagine pittorica di Hirst e della sua volontà di far ritorno all’immediatezza della pittura nella sua pratica artistica.

Damien Hirst
Paul Signac  – Musée Jacquemart-André, Parigi

Inaugura il 5 marzo la grande mostra che il Musée Jacquemart-André dedica al maestro del paesaggio e principale teorico del divisionismo Paul Signac (1863 – 1935)Circa 60 opere ripercorrono la carriera del pittore dai primi dipinti impressionisti, influenzati da Claude Monet, alle opere più colorate del XX° secolo, passando per l’incontro con Seurat nel 1884.

Paul Signac, L’arc-en-ciel (Venise), 1905huile sur toile, 73 x 92 cmcollection privée
Côté jardin, de Monnet à Bonnard – Musée des Impressionnismes, Giverny

Museo dedicato all’impressionismo in un contesto eccezionale che fonde architettura contemporanea e giardini, il Musée des Impressionistes si trova a 45 minuti da Parigi. La mostra Côté Jardin invita a una passeggiata nei giardini impressionisti e nabis attraverso dipinti, disegni, stampe e fotografie – un centinaio di opere offrono una nuova prospettiva sul giardino, rivelando la sensibilità dei pittori rispetto ai giardini rappresentati, da Renoir a Monet, da Vuillard a Bonnard. Dal 19 maggio al 1° novembre.

Pierre Bonnard, Crépuscule ou La Partie de croquet, 1892
Hito Steyerl + Elles font l’abstraction – Centre Pompidou, Parigi

Due grandi mostri segnano la ripartenza del Centre Pompidou. La prima è una selezione retrospettiva delle maggiori opere di Hito Steyerl, che si articolano intorno a una nuova produzione, costituendo la prima mostra di questa portata in Francia e in Germania. Ormai riconosciuta a livello internazionale, Hito Steyerl (Monaco, 1966) posa uno sguardo singolare sul film documentario, lavorando con l’installazione video e multimediale immersiva. La mostra, che inaugura il 19 maggio e prosegue fino al 5 luglio, è prodotta dal Centre Pompidou insieme al K21 di Düsseldorf.

Fino al 23 agosto, Elles font l’abstraction offre l’occasione, tanto al grande pubblico quanto ai più esperti, di scoprire l’opera di artiste poco conosciute al di là delle frontiere del loro paese. Attraverso le storie di donne spesso ingiustamente eclissate dalla storia dell’arte, la mostra riflette sul loro rapporto specifico alla storia dell’astrazione con circa 500 opere.

Georgiana Houghton, Album of Spirit Art, 1866 – 1884
Picasso-Rodin – Musée Picasso, Musée Rodin, Parigi

Per la prima volta, il Musée Rodin e il Musée national Picasso-Paris si uniscono per presentare la mostra-evento Picasso-Rodin. Uno sguardo inedito sui due artisti attraverso i loro capolavori, esposti simultaneamente all’interno dei due musei. La mostra, che inaugura il 19 maggio, invita a una rilettura incrociata delle opere di Rodin (1840-1917) e Picasso (1881-1973), da una parte indagando la crisi della rappresentazione d’inizio XX° secolo, dall’altra i processi creativi degli artisti.

Pablo Picasso, « Le Baiser », Mougins, 26 octobre 1969, Huile sur toile
Philippe de Gobert, du merveilleux en architecture au conte photographique – MuMa, Le Havre

Dal 29 maggio al 7 novembre 2021, il MuMa di Le Havre invita Philippe De Gobert (1946, Bruxelles) per una grande monografica che ci tuffa nell’universo singolare e poetica di un artista appassionato di architettura modernista. Il percorso dell’esposizione mescola le sue fotografia a modellini e documenti d’archivio che riflettono sulle sue ispirazioni. A partire da Le Havre, diventata una vera icona della ricostruzione, l’artista ne disegna un altro volto, riscrivendo la storia della rinascita di questa città portuale.

Philippe DE GOBERT (1946), LH 0065, 2019, tirage numérique 1/3, 79 x 120 cm. Courtesy Galerie Aline Vidal. © Philippe De Gobert © Adagp, Paris 2021
Les Giacometti : une famille de créateurs – Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence

Dal 3 luglio al 14 novembre, la Fondation Maeght propone una mostra-evento che getta luce sulla famiglia di artisti originaria del paesino svizzero di Stampa. Intorno ad Alberto Giacometti, il più noto per le sue emblematiche sculture filiformi, il pubblico potrà scoprire il lavoro del padre Giovanni e del cugino Augusto, entrambi pittori. Ma anche dei suoi due fratelli, Diego, scultore e designer e Bruno, il più giovane, architetto: la mostra offre una panoramica originale di questa dinastia artistica.

Giovanni Giacometti, Soto il Sambuco, 1910

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