Print Friendly and PDF

Sua Maestà la Merda d’artista. Da opera concettuale a icona Pop: focus a 60 anni dalla “creazione”

Copertina del libro Merda d'artista Copertina del libro Merda d'artista
Piero Manzoni 1961
Piero Manzoni 1961

In occasione del 60° anniversario della creazione della celebre e iconica Merda d’artista, la Fondazione Piero Manzoni organizza assieme alla Casa degli Artisti un articolato progetto: una installazione, un libro, un nuovo sito.

Dal 13 al 30 maggio saranno in mostra presso la Casa degli Artisti (Via Tommaso da Cazzaniga, angolo Corso Garibaldi 89/A, Milano) otto modelli di carta da parati ispirati alla iconica opera di Manzoni (“8PER / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni”), esposti assieme alla scatoletta originale nº 63.

Carte da parati Taplab

La direttrice della Fondazione e nipote dell’artista, Rosalia Pasqualino di Marineo, ci ha raccontato come sia nata l’idea: tutto è iniziato durante un viaggio a Los Angeles prima della pandemia, da Hauser & Wirth (che nel 2017 ha firmato l’esclusiva mondiale con la Fondazione), osservando un loro wallpaper. Quasi due anni dopo arriva la collaborazione con Taplab, azienda toscana, che ha creato questi otto patterns che potremmo definire “tema e variazioni”: il tema è la scatoletta di Manzoni, e le variazioni dovreste andare a scoprirle nei muri della installazione (ideata dall’Architetto Valier Palmieri di Nexhibit Design, che si era già occupato della mostra a Palazzo Reale del 2014 su Manzoni).

Il risultato è colorato, attraente, quasi Pop. La direttrice menziona come sia cambiata la concezione dell’opera nel corso degli anni (ormai sei decadi), che essendo nata come arte concettuale si è deformata nell’immaginario collettivo fino a diventare quasi una icona Pop. È stata menzionata in canzoni, videoclip, la si trova per strada in graffiti… Ma questo non deve essere necessariamente qualcosa di negativo, afferma la direttrice entusiasmata. Anzi, la Fondazione prende questa idea e la fa sua, e “avvicina” l’opera al pubblico attraverso questa iniziativa interdisciplinare. Alla fine della fiera, la percezione dell’opera pubblico è anche parte di essa.

Merda d’artista n63 Ph Agostino Osio

Un’altra parte del progetto è un nuovo libro dedicato alla Merda d’artista. La presentazione sarà il 26 maggio alla Casa degli Artisti. Pubblicato da Carlo Cambi Editore e realizzato in collaborazione con la Fondazione, sarà scritto in quattro lingue: italiano, tedesco, francese, inglese – le quattro lingue che compaiono sulla scatoletta del ’61 –. Saranno quattro saggi sull’opera, scritti da Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi; pezzi semplici, non accademici, creati con l’obiettivo di far conoscere l’opera a un pubblico esteso. Rosalia scherza durante il preview dicendo: “abbiamo fatto un libro di merda”. E noi non vediamo l’ora di leggerlo.

Inoltre, la Fondazione ha lanciato un sito (www.merdadartista.org) che ha come obiettivo raccogliere tutta la informazione che galleggia nel web su quest’opera, la sua creazione, smentire miti e fake news, raccontare le storie vere…

Merda d’artista Ph Bruno Bani

Fino a fine maggio ci sarà tanto da fruire presso la Casa degli Artisti: si potranno vedere l’opera e le carte da parati,  leggere il libro, consultare il nuovo sito. Insomma, un programma completo, un progetto interdisciplinare che combina interior design, architettura, saggistica, arte, storia; un progetto che reinterpreta la Merda d’artista e ce la presenta 60 anni dopo ma ancora incredibilmente moderna e attuale. E ancora da scoprire.

Copertina del libro Merda d'artista
Copertina del libro Merda d’artista

Commenta con Facebook