Defiscalizzazione, legislazione specifica, nuovi strumenti di governance, esempi di gestione virtuosa, sinergie tra pubblico e privato, rapporto con i media, meritocrazia e trasparenza, precariato, valorizzazione delle professionalità, “fuga dei cervelli”: questi i temi principali che verranno affrontati da AMACI e dal mondo dell’arte contemporanea e della cultura nella giornata di sabato 29 settembre. Dalle 12.00 alle 18.00 di sabato 29 settembre 2012, AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani convoca Chiamata per l’arte, un’assemblea generale del mondo dell’arte contemporanea invitato a incontrarsi a Roma, nella piazza del MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Data la situazione critica, più volte denunciata da AMACI negli ultimi mesi, in cui versano i musei d’arte contemporanea e il comparto del contemporaneo nel nostro Paese, come più in generale l’intero settore della cultura, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani ha ritenuto indispensabile dare un segno concreto di impegno e partecipazione civile chiamando tutti gli addetti ai lavori a riunirsi a Roma. Molti e importanti saranno i temi affrontati durante le sei ore di mobilitazione – buona parte dei quali segnalati dagli operatori del settore: dalla necessità di una disciplina fiscale del mercato dell’arte contemporanea che incentivi la competitività del nostro Paese, alla richiesta di una legislazione specifica e aggiornata che regolamenti il comparto dei beni culturali; dal bisogno di dotarsi di nuovi strumenti di governance museale adeguati ad affrontare un contesto sempre più dinamico e complesso, alla presentazione di esempi di gestione virtuosa in tempi di crisi; dalla necessità di favorire moderne sinergie tra pubblico e privato, al bisogno di privilegiare criteri di trasparenza e valutazione meritocratica nelle scelte strategiche ed economiche; dal precariato allo scarso riconoscimento e valorizzazione delle professionalità degli operatori del settore; dalla mancanza di opportunità di crescita per i giovani professionisti e lavoratori dell’arte, alla sempre più frequente emigrazione all’estero di artisti, curatori, critici, galleristi, collezionisti e professionisti in genere. Tutti questi punti, e molti altri, saranno declinati all’interno di un palinsesto basato su quattro macro aree di intervento.