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Salvaguardare la propria identità, valorizzare la diversità. Il “nuovo” Museo Etnografico di Sassari secondo Antonio Marras

Paolo Fresu e Antonio Marras. Foto di Daniela Zedda Paolo Fresu e Antonio Marras. Foto di Daniela Zedda
Paolo Fresu e Antonio Marras. Foto di Daniela Zedda
Paolo Fresu e Antonio Marras. Foto di Daniela Zedda

Una grande mostra, progettata da Antonio Marras anticipa l’apertura della Sezione Etnografica del Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari. L’esposizione ha aperto ieri, 18 giugno, e resterà allestita per un intero anno, occupando lo spazio del cosiddetto Padiglione Clemente.

In mostra viene esposta una selezione dell’immenso patrimonio etnografico (abiti, vestiti, gioielli, manufatti artistici) del Museo insieme a reperti archeologici e a testimonianze di arte moderna e contemporanea, a proporre un dialogo tra origini antiche, tradizione e attualità, tra memoria e presente.

"Sulle tracce di Clemente", allestimento. Foto di Daniela Zedda
“Sulle tracce di Clemente”, allestimento. Foto di Daniela Zedda

“Influssi mediterranei, fenici, punici, bizantini, arabi, catalani, spagnoli, francesi ecc. ci fanno essere quelli che siamo, nella lingua, nei pensieri e nel vestire. Il costume sardo affascinò e affascina per la straordinaria varietà, per gli elementi strutturali, decorativi, cromatici e per il suo significato di identificazione etnica”, spiega Antonio Marras.

“Sulle tracce di Clemente”, allestimento. Foto di Daniela Zedda

La nostra attività si svolge nell’Isola dove sono nato e cresciuto, che conserva ancora nella lingua, nelle tradizioni il fascino misterioso che nasce dalla mescolanza.  Un miscuglio di lingue, culture, storie, tradizioni, usanze, pensieri, contaminazioni, stratificazioni, la rendono così particolare. Da sempre mi attrae il linguaggio poetico, il lavoro del poeta. Rifiuta le regole, viola i codici, libera tutti i sensi e dà voce all’inesprimibile. Tessuto e testo rimandano entrambi a una origine comune: tessere, intrecciare.  Entrambi sono il risultato di intrecci: il tessuto, di fili di lana o cotone; la poesia, di parole. Sento molto vicino lo scarto linguistico, lo scarto dalla norma grammaticale, la devianza dalla lingua quotidiana, l’uso libero e personale delle parole, scelte, combinate, accostate in modo inconsueto. In modo da creare giochi di ossimori insospettati.  Ed è questo l’approccio verso l’allestimento del padiglione Clemente” afferma Marras.

"Sulle tracce di Clemente", allestimento. Foto di Daniela Zedda
“Sulle tracce di Clemente”, allestimento. Foto di Daniela Zedda

INFO UTILI

 

18 giugno 2021 – 18 giugno 2022

 

Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” – Padiglione Clemente

Via Roma n. 64, Sassari

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