Ottimi affari ad Art Basel per Gladstone Gallery, Hauser & Wirth, Thaddaeus Ropac, David Zwirner, White Cube, Pace Gallery
Mentre quella che resta la più importante fiera d’arte del mondo, Art Basel, vive la sua ultima giornata di apertura, si scatenano i rumors sugli affari compiuti fra i corridoi della Messe. Se molte delle vendite più clamorose resteranno un segreto da custodire in qualche caveau, non mancano sussurri sfuggiti fra uno champagne e un caffè. Alcuni li hanno intercettati i nostri inviati in svizzera, altri li abbiamo intercettati sulla stampa specializzata, scatenata fin dal primo giorno. Fra chi uscirà sicuramente con un sorriso dalla fiera svizzera c’è Gladstone Gallery, che è riuscita a piazzare lo smagliante Keith Haring proposto come biglietto da visita sull’esterno del proprio booth. Untitled, grande smalto e vernice fluorescente su metallo del 1982, di circa 180 x 230 centimetri, è stato infatti venduto per una cifra che pare oscilli fra i 5 e i 5,5 milioni di dollari.
Blue chips
Ancora più soddisfatti, c’è da scommetterci, saranno in casa del gigante Hauser & Wirth, che le voci vogliono aver venduto alla fiera di Basilea oltre 20 delle opere presentate. Fra le più costose – non solo dello stand, ma di tutta la fiera – c’era The Poet, dipinto del 1975 di Philip Guston, che l’anonimo acquirente si è portato via in cambio di 6,5 milioni di dollari. Alla “guerra” fra blue chips gallery non poteva sottrarsi l’attivissimo Thaddaeus Ropac: che infatti ha messo a segno diversi colpi importanti. Fra questi, la vendita dello straordinario Robert Rauschenberg che proponeva nella selezione Unlimited: Rollings (Salvage), del 1984, venduto a un museo europeo per 4,5 milioni di dollari.
Altri highlights? David Zwirner ha venduto una scultura luminosa del 1974 di Dan Flavin per 3 milioni di dollari. White Cube ha piazzato Kryptonite, dipinto del 2006 di Mark Bradford, per 4,95 milioni di dollari. Pace Gallery ha ottenuto $ 1,2 milioni per una scultura in bronzo di Barbara Hepworht, Single Form (Eikon).