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Tra Neoclassicismo e sentimento romantico. Le storia dei Camuccini in mostra a Roma e Parigi

VINCENZO CAMUCCINI LA PARTENZA DI ATTILIO REGOLO, 1824 VINCENZO CAMUCCINI LA PARTENZA DI ATTILIO REGOLO, 1824
VINCENZO CAMUCCINI LA PARTENZA DI ATTILIO REGOLO, 1824
VINCENZO CAMUCCINI, LA PARTENZA DI ATTILIO REGOLO, 1824

Prima a Roma, poi due volte a Parigi. La mostra I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico si muove tra Italia e Francia per raccontare le vicende pittoriche di Vincenzo Camuccini e del figlio Giovanni Battista.

Intrecci artistici tra Roma e Parigi. Le due città culle del neoclassicismo ne celebrano gli ideali e soprattutto gli esiti artistici. Una doppia mostra, anzi tripla, divisa tra le due capitali dell’arte europea. I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico racconta le vicende pittoriche di Vincenzo Camuccini e del figlio Giovanni Battista.

La mostra aprirà i battenti nella sede della Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma (1-28 ottobre 2021). Nel suo secondo appuntamento, il primo in terra parigina, la mostra sarà ospitata presso la rinomata Galerie Eric Coatalem (5-11 novembre 2021), durante lo svolgimento della fiera internazionale Paris Fine Art per proseguire da Maurizio Nobile Fine Art (16 novembre-3 dicembre 2021), sempre nella Ville Lumière.

L’esposizione comprende una selezione di oltre cinquanta opere attraverso la quale si narra la vicenda artistica dei due Camuccini. A cominciare dalla lunga e gloriosa carriera di Vincenzo, che lo ha portato a diventare tra i massimi esponenti del neoclassicismo europeo, oltre che testimone di uno dei periodi tra i più intensi della storia di Roma. A raccontarlo una serie di disegni inediti risalenti al periodo formativo che vede il giovane Vincenzo, esercitarsi prima sulle opere dei grandi maestri del passato e perfezionandosi in seguito sul piano dell’invenzione. Nel percorso espositivo i quadri di storia romana, con i quali Camuccini raggiunge la fama internazionale.

VINCENZO CAMUCCINI ECUBA SCOPRE IL CADAVERE DEL FIGLIO POLIDORO, 1793
VINCENZO CAMUCCINI, ECUBA SCOPRE IL CADAVERE DEL FIGLIO POLIDORO, 1793

Fra queste opere si distinguono l’Appio Claudio, bozzetto per la monumentale Morte di Virginia (Napoli, Museo di Capodimonte) commissionata da Frederick August Hervey vescovo di Derry e IV conte di Bristol e la Partenza di Attilio Regolo eseguita per il Duca di Blacas. Completano l’itinerario espositivo una serie di studi a carattere religioso legati a commissioni ecclesiastiche, come il San Simone per l’altare di San Pietro della basilica vaticana.

Segue il focus su Giovanni Battista Camuccini e la sua vocazione paesistica. Particolarmente celebri le vedute della campagna laziale, che hanno permesso all’artista di fa conoscere il proprio nome anche all’estero. Al punto che alcune sue opere sono conservate in importanti musei stranieri, tra cui la National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York e il Toledo Art Museum.

Sotto la guida dello specialista Giambattista Bassi (1784-1852), Camuccini si avvicina alla pittura en plein air. Lo fa accostandosi alla cerchia di pittori influenzati dallo stile di Pierre-Henri de Valenciennes (1750-1819), come Gilles-François Closson (1796-1842), Achille-Etna Michallon (1796-1822) e George Augustus Wallis (1770-1847). Giovanni Battista ritrae principalmente la campagna romana e le zone presso il lago di Albano, dove si reca in villeggiatura con la famiglia.

Ad affascinarlo sono gli effetti luministici dei paesaggi lacustri e dalle calde vedute tipiche della campagna laziale. Inoltre, in stretta adesione ai precetti di Valenciennes, si dedica allo studio di particolari naturalistici come singoli alberi e piante, che alcuni dipinti presenti in mostra documentano. L’attività di paesaggista prosegue fino ai primi anni Cinquanta, quando Giovanni Battista decide di abbandonarla per dedicarsi esclusivamente alla cura degli affari di famiglia.

GIOVANNI BATTISTA CAMUCCINI SAN PAOLO IN ALBANO DAL CONVENTO DEI CAPPUCCINI, 1840
GIOVANNI BATTISTA CAMUCCINI
SAN PAOLO IN ALBANO DAL CONVENTO DEI CAPPUCCINI, 1840

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