Straordinario successo per la mostra Shine, che presenta a Firenze 33 lavori di Koons provenienti dalle più importanti collezioni del mondo
Protagonisti della mostra sono 33 lavori provenienti dalle più importanti collezioni del mondo. Che rileggono i quarant’anni di carriera di una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea a livello globale. Dalle celebri sculture in metallo lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000). Fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018). O alla re-invenzione dell’idea di ready-made con l’utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. JK 241 Series) (1985). Lo avrete capito, parliamo della grande mostra di Palazzo Strozzi dedicata a Jeff Koons, a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro.
Noi, nell’articolo uscito a caldo subito dopo la preview, sollevavamo qualche rilievo: non su questa mostra, anzi allestita con il consueto rigore e completezza. Ma sui meccanismi che si innescano quando le opere di un artista come koons “traslano” dalla virtualità all’esperienza fisica. Che a nostro parere per certi versi ne disinnesca i meccanismi.
Non la deve pensare così il pubblico, che anzi ha decretato uno straordinario successo alla mostra – titolo Shine – già nei primi 8 giorni di apertura. Sono state oltre 12mila le persone che hanno visitato l’esposizione consacrandola come uno degli eventi culturali di punta del 2021 in Italia. Anche la dimensione social certifica questo grande successo con il raggiungimento di oltre 200.000 utenti con oltre 25.000 interazioni dirette. “I visitatori hanno dimostrato grande apprezzamento facendo, da subito, il tutto esaurito nelle sale di Palazzo Strozzi”, ha dichiarato Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi oltre che curatore della mostra. “Realizzare a Firenze una delle più importanti mostre di Jeff Koons significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, in grado di attrarre un pubblico colto e internazionale anche nell’ambito del contemporaneo“.