Venezia. Tra tradizione e futuro, tra antico e contemporaneo, Palazzo Grassi apre le sue porte a un evento eccezionale, Strappi, progetto di restauro di un prezioso ciclo di affreschi del XVIII secolo, realizzato dal pittore italiano Carlo Innocenzo Carloni (1686-1795).
Attraverso un programma di visite guidate, gli spazi del cantiere sono accessibili al pubblico ogni mercoledì a partire dal 27 ottobre 2021. Il progetto di ripristino è stato affidato ad un’eccellenza del settore, Seres Srl, diretto da Martina Serafin. Come attori su un palcoscenico, il team di restauratori si muove e lavora nell’allestimento realizzato appositamente dallo studio di progettazione Zaven, che ha pensato lo spazio come fosse un laboratorio futuristico, abilmente coniugando praticità e design.
Le opere recuperate sono state realizzate tra il 1740 e il 1745 dal Carloni per la Villa Colleoni Capigliata di Calusco d’Adda, nel bergamasco, edificata tra il XII e il XVIII secolo. Si tratta di un ciclo di affreschi in origine composto da quattro scene raffiguranti le vicende del condottiero Bartolomeo Colleoni. Sono L’imperatore Federico II riceve un salvacondotto per recarsi a Roma (408 x 421 cm) e Papa Paolo II riceve Colleoni e gli affida l’incarico di combattere i Turchi (417 x 420) ad essere oggetto di questa prima fase di restauro, mentre Colleoni riceve dal Doge il bastone del comando, sarà ripristinato in una fase successiva. Il quarto dipinto della serie, realizzato sul soffitto, è conservato al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Negli anni ’50 del Novecento questi affreschi sono stati strappati dalla loro sede a causa dello stato di abbandono in cui riversava la Villa e acquistati sul mercato antiquario dal precedente proprietario di Palazzo Grassi, l’azienda tessile Snia Viscosa, per poi essere allestiti nell’atrio dell’edificio fino agli anni ‘80. Una volta ripristinati, troveranno posto nella loro collocazione originaria all’interno del Palazzo.
Custoditi per lungo tempo in un deposito in condizioni ambientali poco adatte, gli affreschi sono stati rinvenuti arrotolati su rulli lignei e in condizioni di conservazione precarie. In accordo con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, Palazzo Grassi ha deciso di recuperarli per riportarli al loro originario splendore. A causa di interventi improvvisati e poco specifici, figli del loro tempo, come l’applicazione di una fibra di cotone incollata attraverso un impasto adesivo direttamente sullo strato di pittura, il processo di restauro risulterà particolarmente ostico. Palazzo Grassi ha messo a disposizione del team di esperti strumenti innovativi, come le nanotecnologie, che permettono risultati un tempo impensabili, come il consolidamento dello strato pittorico, il controllo del ph e la rimozione specifica di macchie di sporco, facendo ben sperare verso buoni risultati.
Celebre per il suo tratto brioso e vivace ma anche per la sua rapidità d’esecuzione, Carlo Innocenzo Carloni è stato attivo nel veneziano, nel romano, nell’alta Lombardia, alla corte di Passavia ed infine a Vienna, chiamato da Eugenio di Savoia, confermandosi come uno dei pittori più prolifici e richiesti del suo tempo.
Inserito nell’ambito di un percorso di ricerca e approfondimento della propria storia e di quella veneziana iniziato da diversi anni da Palazzo Grassi – Collezione Pinault, Strappi è un’occasione imperdibile per assistere da vicino a un processo così delicato e necessario, solitamente nascosto agli occhi del pubblico, ma che è prezioso spunto di riflessione sulla bellezza (e sulla fragilità) del nostro patrimonio culturale. Così, ancora una volta, Palazzo Grassi si dimostra essere uno dei player più importanti e attivi sia sul panorama dell’arte contemporanea internazionale che nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali, in particolare legati alla lunga tradizione storico-artistica della Serenissima, che ancora oggi è centro focale e di ispirazione dell’attività creativa nel mondo.