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Addio Perrella. Il Centro Pecci di Prato cerca il nuovo direttore: in 5 giorni

Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci © Fernando Guerra Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci © Fernando Guerra
Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci © Fernando Guerra
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci © Fernando Guerra

Arriva il bando del Centro Pecci per individuare il successore di Cristiana Perrella. Ma i tempi fissati aprono più di qualche dubbio

Il testo sembra avere tutte le carte in regola: esordendo con una ricostruzione di storia e prestigio della struttura. Per poi dettagliare i requisiti che sono richiesti al candidato, e gli obbiettivi che gli saranno proposti. Poi scopri un dettaglio che ti fa sobbalzare sulla sedia: scadenza 5 novembre. Ovvero fra 5 giorni. Ovvero il nulla, per una call che si definisce “internazionale”. Il soggetto è il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, e l’oggetto è la ricerca di un nuovo direttore, dopo il tumultuoso licenziamento di Cristiana Perrella.

La missione del Centro Pecci è quella di coinvolgere il pubblico più ampio con tutte le manifestazioni delle espressioni artistiche contemporanee”, si legge nel bando, con parole che paiono evocare quelle addotte dal presidente Bini Smaghi nel motivare l’allontanamento della Perrella. Parole riaffermate quando si puntualizza che il nuovo direttore dovrà “sviluppare e realizzare una strategia ambiziosa che si basi sui successi passati”. Basta con gli slanci in avanti, in sostanza. Fra i compiti del prescelto, che sarà anche Amministratore Delegato del Centro Pecci, ci sarà quello di “fornire una leadership per tutti gli aspetti del Centro Pecci. Lavorando con gli Amministratori per stabilire la direzione strategica futura [ma non era lui l’amministratore delegato?, ndr] e con il personale per raggiungere questi obiettivi”.

 

Cristiana Perrella, direttrice del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci Ph. OKNOstudio
Cristiana Perrella, ex direttrice del Centro Pecci Ph. OKNOstudio

Tre opzioni

E poi si prosegue con tutti i requisiti normalmente richiesti in bandi del genere. Ma qui torna impellente la riflessione sui tempi: tutto questo, si ricerca in 5 giorni? E la risposta a questo interrogativo può essere molteplice, ma ogni volta presentando zone alquanto buie.
A) 5 giorni (il documento è giunto nelle nostre caselle alle 13.03 del 31 ottobre) sono ritenuti un tempo sufficiente per sollecitare candidature di prestigio sulla scena internazionale. Questa è la meno probabile, stante la logica comune e la riconosciuta dimestichezza di Lorenzo Bini Smaghi a gestire situazioni del genere.
B) Il bando era già stato recapitato a una cerchia di papabili candidati, e il renderlo pubblico ora serve solo a soddisfare requisiti di pressi, e anche di legge.
C) Il nuovo direttore è già stato individuato, e il bando serve solo a dare alla scelta una parvenza di ufficialità. Siamo maliziosi o dietrologi se propendiamo per questa terza opzione?

www.centropecci.it

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