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Alla Famiglia Margini la personale di Tomoko Nagao

Nel corso della serata verrà presentato il progetto OTOMODACHI: Tomoko intervista Francesca Scotti e Francesca intervista Tomoko, dopo uno scambio epistolare dal Giappone. Reading di interviste email tra l’artista e la scrittrice che verranno pubblicate sul numero di ottobre del web magazine speechless.

“Kawaii” è uno dei principali metodi di comunicazione, espressione della cultura giapponese riconosciuta a livello globale, tanto da avere un vero e proprioAMBASCIATORE (naturalmente Kawaii) quale DORAEMON, riconosciuto e nominato dallo stesso governo Giapponese. Una sorta di mondo fantastico che riempie la daily life con la bellezza dello spirito bambino, sereno leggero e colorato.

Il “Kawaii” è l’antidoto alla depressione e alla piatta quotidianità e si oppone alle tragedie della vita.

Nelle sue KAWAIIZZAZIONI (digital e vectorialart e pitture SUPERFLAT olio su tela, anno 2011-2012) Tomoko Nagao miscela con ritmo consapevole le grandi icone del consumo di massa: Veneri e Madonne prodotte nelle botteghe degli artisti rinascimentali e seicentesche ed immagini pubblicitarie, loghi e mercanzie del nostro contemporaneo.

Tutti questi impulsi entrati negli occhi ad una velocità artificiale che è superiore alla capacità del cervello umano di distinguere e rielaborare, sono stati raccolti vivendo fisicamente in occidente e oriente, miscelati delicatamente e espiati per poi essere riposizionati dall’artista negli Artwork che realizza.

Come spiega Christian Gancitano, curatore della mostra insieme a Grace Zanotto, >La poetica MICROPOP, rappresentata principalmente da donne nate tra la metà degli anni ’70 e i primissimi anni ’80 è uno strumento per rimpossessarsi di icone della cultura di massa utilizzate come display o “tavolozza” del proprio immaginario.

Le artiste considerano questo immaginario fatto di personaggi KAWAII parte integrante del proprio background culturale, non solo rappresentazione di character o consumo di massa

come Hello Kitty viene (erroneamente) considerata ma un’operazione artistica tipica del Micropop giapponese, arma non contundente per contrastare l’operazione di azzeramento di fantasia e di diversità che i brand di consumo globale esercitano.< Le opere di Tomoko sono un’ allegoria dell’epoca della globalizzazione, raccontata con i suoi simboli e i suoi prodotti, in stile “superflat”, la nota corrente postmodernista riconosciuta con esponenti quali Takashi Murakami e Nara Yoshitomo.

La versione pittorica dei Digital Artwork, denominata Superflat Experience, porta la cifra di un olio su tela che riproduce le stesse composizioni realizzate con file VETTORIALI in un’ottica rannuvolata: come attraverso degli occhi emozionati, ricollocando la presenza umana e l’interferenza sensoriale dell’artista nella percezione nel reale. Un procedimento che riporta alla memoria gli obiettivi soft-focus del Pittorialismo. Un lavoro che non lascia insensibile Grace Zanotto, la quale lancia la sfida di vivere senza più inquinare.

“SUPERFLAT EXPERIENCE” una mostra di opere digitali, pittoriche, video sulla poetica di

TOMOKO NAGAO, la più rappresentativa esponente delle culture MICROPOP in Italia, tra

le più importanti in Europa, è un osservatorio privilegiato sulle ultime tendenze artistiche

dal Giappone visionario, presentato dalle associazione culturali AsXPO e FAMIGLIA MARGINI.

 

Tomoko Nagao – nasce in Giappone nel 1975, a Nagoya, la città dove ha sede la TOYOTA car corporation.

Ha esposto nelle principali città del Giappone dove ha conseguito il primo premio Canon

(con la giuria di Nobuyoshi Araki) e presso festival, gallerie e eventi in diverse città europee.

Da segnalare in particolare la sua partecipazione con installazioni presso

importanti mostre di Palazzo Reale e alla Triennale di Milano, il Fringe festival di

Edimburgo e la SANRIO for Smiles Exhibition.

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