Un’installazione ambientale e una serie di dipinti e sculture compongono la personale di Esther Stocker a Milano. Forme geometriche ripetute, ma improvvisamente alterate, ci ricordano come il mondo debba essere messo in discussione senza però stravolgerne la natura. Alla Galleria 10 A.M. ART, dal 24 marzo al 27 maggio 2022.
Decifrare la realtà, come qualsiasi complessità, richiede sforzo. Per questo la via dell’irrazionale sembra sempre più percorsa: vi si può accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi punto, non deve essere giustificata e non ha vincoli con la realtà. In sostanza, è facile. O almeno è più facile che determinare, testare, approfondire. L’irrazionalità distorce la visione che abbiamo della società e crea superstizioni di facile e consolatorio accesso.
In generale la razionalità, ciclicamente, pare assediata da deviazioni cognitive, post verità, faziosità che impediscono di analizzare i fatti e sviluppare una versione condivisa della realtà. Resistere a tali minacce è buona prova dello spirito critico di ognuno di noi.
Chi di certo ha scelto di esercitarlo è Esther Stocker. In mostra alla Galleria 10 A.M. ART, l’artista allestisce un’allegoria del mondo composta da forme geometriche, moduli eternamente ripetuti, sequenze ordinate, ritmi precisi. É l’universo rigoroso, regolare, razionale. É il Ritorno alla razionalità che dà il titolo all’esposizione. Un sistema teoricamente perfetto, ma invaso da imperfezioni. L’artista vi aggiunge infatti anomalie, eccezioni che ci inducono a mettere in discussione ciò che diamo per assodato. Non per stravolgere e abbandonarci all’irrazionale, ma per riordinare e stimolare una comprensione consapevole della struttura, nel caso dell’opera, o del mondo, nel caso in cui accettassimo come efficace la metafora proposta.
In quest’ottica, la mostra presentata negli spazi della Galleria 10 A.M. ART di Milano si configura in un’installazione ambientale al piano principale e in una serie di dipinti e sculture nel piano inferiore. Una successione di elementi di disturbo e interferenze sfidano e interrogano i limiti dell’ordine, della regolarità percettiva e della responsabilità di ogni singolo individuo all’interno di una collettività. É la prima volta che Esther Stocker interviene in una galleria d’arte con un’installazione di questa dimensione, la quale coinvolge un intero piano dello spazio. In precedenza, su tale scala, aveva lavorato solo in musei e grandi istituzioni.
Nota biografica
Il lavoro di Esther Stocker consiste in installazioni e dipinti realizzati in una prospettiva astratta e geometrica. Le installazioni dell’artista sono proiezioni tridimensionali dei suoi quadri, realizzate solo con tre colori: nero, grigio e bianco. Esther Stocker rompe i generi dell’arte enfatizzando la relazione tra dipinti e installazioni. La sua ricerca si concentra sulla visione e la percezione dello spazio in un approccio contemporaneo.