Per distrarmi dal clima bellicoso ho pensato di confortarmi un poco con la lettura dei Taccuini di Randolph Carter di H.P. Lovecraft, probabilmente il più grande autore di letteratura fantastica del Novecento. Inconscia e curiosa, visti i tempi, questa scelta mi ha portato a sviluppare un’intensa attività onirica dove, come si sa, si mescola una realtà fantastica agli accadimenti del giorno. Quindi I had a dream, anzi molti e confusi: paesaggi inafferrabili, lande desolate e vestigia di antiche e perdute civiltà insieme a testimonianze del nostro disgraziato mondo.
Ho sognato un’arte fashion free, come l’energia green e La Biennale decarbonizzata, libera dall’ambiguo e malefico gas che da vita e toglie libertà. Avvolto nell’ipnotico paesaggio continuavo a sprofondare e a riaffiorare avvolto da una spessa nebbia nella quale il tempo si smarriva e l’Arte riacquistava la vocazione all’eterno, time free, libera di navigare sulle onde delle risorte impronte di antiche stirpi, fantasmi al confine tra l’incorporeo ed il corporeo, spiriti siderei che rendono percepibili all’anima i messaggi dei sensi.
La curiosa suggestione ha continuato ad accompagnarmi per diversi giorni prima di affievolirsi e svanire come i sogni all’alba, appunto. Ripresa coscienza, sono corso a comprarmi una trendyssima camicia floreale e mi sono gettato nel turbillon frenetico dell’ArtWeek, fino al prossimo “viaggio”.
Siderei saluti
L.d.R.