Alejandro Vergara, curatore senior dipinti fiamminghi e nordeuropei del Museo del Prado a Madrid, ha ideato una tipologia di mostra nuova che include un accompagnamento aromatico alla visione delle opere: “The Essence of a Painting“, aperta fino al 3 luglio
Vergara ha dichiarato di aver deciso di incorporare un elemento olfattivo dopo aver letto una lettera scambiata da Brueghel con uno dei suoi mecenati, il cardinale italiano del XVII secolo Federico Borromeo. Nella lettera, Borromeo diceva che quando guardava i fiori dipinti da Brueghel in inverno, poteva sentire l’odore dei fiori.
E’ stato il profumiere Gregorio Sola a creare dieci fragranze associate agli elementi presenti nel dipinto “The Sense of Smell” parte della serie su “I cinque sensi” eseguita da Jan Brueghel nel 1617 e 1618, dipinti in cui le figure allegoriche furono dipinte dall’amico Rubens.
Sola ha creato le fragranze “Allegoria”, che incoraggia gli spettatori a concentrarsi sul piccolo bouquet di fiori che sta annusando la figura allegorica nel dipinto; “Guanti”, che riproduce l’odore dei guanti profumati di ambra grigia, sulla base di una formula del 1696; “Fico” che ci porta ad individuare l’albero nel dipinto; e “Fiori d’Arancio”, che dirige lo sguardo verso l’alambicco utilizzato per ottenere l’estratto vegetale. In totale, le fragranze che accompagnano il senso della vista sono dieci. E’ curiosamente include anche un odore sgradevole, quello dello zibetto.
Gli spettatori che si troveranno di fronte al dipinto troveranno anche quattro stazioni di diffusione del profumo. Saranno in grado di isolare e ingrandire le immagini degli elementi olfattivi del dipinto su uno schermo, rilasciando il profumo corrispondente. Le macchine sono state denominate AirParfum e sono state brevettate dal produttore spagnolo di profumi Puig.
La serie “I cinque sensi” fu probabilmente commissionata a Jan Brueghel dall’Infanta Clara Eugenia e dal marito Alberto d’Austria, sovrani dei Paesi Bassi meridionali, per i quali Brueghel lavorò come pittore di corte. Gli oggetti inclusi in queste scene riflettono il collezionismo d’arte e il gusto presso le corti europee di questo periodo. Nel 1636 i cinque dipinti erano a Madrid nella collezione di Filippo IV, che li fece collocare in una stanza decorata con due librerie in ebano e bronzo, accanto a opere attribuite, tra gli altri, a Dürer e Tiziano.
La maggior parte della carriera di Brueghel è trascorsa a Bruxelles e ad Anversa ed è stato tra i primi pittori che si sono specializzati nella pittura floreale. Sembra che abbia impiegato molto tempo per finire le sue opere perché includevano fiori che sbocciavano in diverse stagioni dell’anno.
L’uso dell’olfatto in una mostra non è nuovo. Nel 1624–25, il maestro olandese , che includeva una rappresentazione di sali odorosi. L’anno scorso una mostra al Mauritshuis, intitolata “Smell the Art: Fleeting-Scents in Colour”, presentava il dipinto di Rembrandt van Rijn “Allegoria dell’olfatto” (e altri dipinti) includeva distributori di profumo che rilasciavano odori con la semplice pressione di un pedale.