Una mostra-evento e un libro dedicati a peperoni e peperoncini, nell’arte e nella vita: il 21 aprile, a Firenze, si inaugura “Il lato peperonico della vita” al Mercato Centrale San Lorenzo, mentre al Museo di Geologia e Paleontologia, alle 16.30, viene presentato il volume “Peperoncini oltre l’ovvio”.
La curatrice della mostra Elisabeth Vermeer, per l’associazione Design for Everyday Life, ha riunito quattordici artisti che hanno prodotto altrettante opere ispirate a forme e colori di peperoni e peperoncini nella storia dell’arte. Un’icona che è stata fonte di espressione per illustri predecessori, dai pittori Renato Guttuso a Giorgio De Chirico, fino al fotografo statunitense Edward Weston.
Con queste ed altre atmosfere in mente hanno lavorato gli artisti, in una mostra site-specific, aperta fino al 25 aprile a Firenze: Carlo Accerboni (Genova); Silvia Bibbo (Mar De Plata/isola d’Ischia); Salvio Capuano (Bacoli); Roberto Carloni (Roma); Maria Cristina Cincidda (Firenze); Francesco Geronazzo (Margaret River, Australia); Enza Lomonaco (Catania); Andrea Mancini (Firenze); Joanne Morgan (Londra); Mario Pepe (Genova); Farzaneh Rostami (Teheran/Firenze); Marisa Tumicelli (Verona) con Malgoscia Mitka (Cracovia/Villafranca di Verona); Silvia Zambarbieri (Firenze). L’esposizione, itinerante, prevede nuove tappe tra giugno e settembre.
La curatrice della mostra è anche fra gli autori del libro “Peperoncini oltre l’ovvio” (Nuove Direzioni, 2022), un volume nel quale il peperoncino viene esaminato sotto molteplici aspetti, dalla botanica alla medicina (il Nobel 2021 è andato a due scienziati che hanno utilizzato il peperoncino per studi sul dolore cronico); fino all’arte, nel saggio dell’architetto Elisabeth Vermeer.