I top lot sono tutte sculture, ma la selezione pittorica non è da meno. Il Ponte presenta l’asta di Arte Moderna e Contemporanea, ormai una delle più preziose del calendario italiano. Il 24 e 25 maggio 2022 a Milano.
L’asta di Arte moderna e contemporanea de Il Ponte si è ormai consolidata negli ultimi anni come un appuntamento imperdibile per collezionisti e appassionati. Questa primavera sono 116 i lotti che i bidder vanno a contendersi. Riflettori puntati sugli artisti espressione della migliore arte italiana del secolo passato. Accanto a loro, squilli d’eccellenza internazionale a completare una selezione che parte dalla figurazione ma spesso si concede all’astrazione. Come del resto il Novecento ci ha insegnato a fare.
Ampio spazio, in particolare, dedicato alla scultura. O almeno per quanto riguarda la fascia più elevata di lotti, ricca in questo caso di opere realizzate in tre dimensioni. Sopra a tutto si posizione, come spesso accade negli incanti nostrani (ma non solo), Lucio Fontana. Il suo Concetto Spaziale, Natura 1959-1960 in bronzo vanta due esposizioni di grande rilievo: una al Castello di Rivoli nel 1987 e una al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1998. Si presenta come una massa nera impenetrabile, se non fosse per lo squarcio che, come prassi di Fontana, irrompe nelle materia rivelandone possibilità ulteriori. La stima è 500-700 mila euro. Del maestro dello Spazialismo anche una terracotta del 1954, Crocifissione (stima 100-150 mila).
Doppia coppia che si completa con Fausto Melotti, autore che con Fontana condivide quantomeno l’eleganza formale. Sue due preziose sculture dai titoli evocativi. Ombre vaganti, un elegante ottone del 1975 stimato 80-100 mila; e Arte del contrappunto plastico n. 1 del 1969, stima 100-150 mila. Da attenzionare anche Disco con sfera, Studio II di Arnaldo Pomodoro, la cui stima si aggira tra i 50 e i 70 mila euro. Più o meno la stessa del Centauro di Igor Mitoraj (40-60 mila).
Sul fronte pittorico si distingue invece l’Informale, nella sua declinazione nazionale e internazionale. A meritare la quotazione più alta è un Senza titolo di Mark Tobey, che negli anni è passato anche dalla galleria di Rudolf Zwirner. Prestigiosa provenienza che contribuisce alla stima di 100-120 mila. Più acuminato ed esplosivo Georges Mathieu, il cui Memoire superposée (60-80 mila) fa coppia con Gerbert, un cartoncino del medesimo artista stimato 6-8 mila.
In Italia, il gruppo Forma 1 è rappresentato da Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Giulio Turcato con l’olio su tela Composizione del 1955-56, e due opere di Carla Accardi. Si prosegue poi Emilio Scanavino, Ennio Morlotti con l’olio Adda del 1956 (15-25 mila) e Tancredi, il cui Senza titolo è ben valutato: 40-60 mila.
Se l’arte povera vede il suo faro in Alighiero Boetti, in asta con Languidi sguardi assassini, arazzo del 1989 (35-40 mila), il Novecento italiano presenta un ben nutrito gruppo di opere. Un’opera su carta di Adolfo Wildt (12-15 mila), un olio futurista di Enrico Prampolini datato 1923 (30-50 mila), due dipinti di Fortunato Depero, una scultura in legno di Renato Di Bosso (8-12 mila) e un olio su tela divisionista di Umberto Boccioni.
Da segnalare infine un dipinto di Massimo Campigli, Attesa del 1956 (30-35 mila), Cagnaccio di San Pietro con Leggendo del 1926 (10-15 mila), una Marina a Forte dei Marmi di Carlo Carrà (15-20 mila) e Mimmo Rotella con L’automobile italiana del 1965 (25-30 mila).
Si prosegue il 25 maggio con la seconda tornata d’asta che propone oltre 200 opere di artisti nazionali e internazionali.
Informazioni
Asta 24, 25 maggio 2022
Esposizione: 20, 21, 22 maggio 2022 (ore 10/13 – 14/18)
Sede: Via Pontaccio 12, Milano
Il catalogo completo a questo link.