L’associazione Flashback festeggia i suoi primi dieci anni di attività con una nuova immagine e un ricco programma culturale con collaborazioni internazionali. Al via dallo scorso 18 maggio il ciclo Opera Viva, il Manifesto con un nuovo curatore, il visionario artista islandese Jón Gnarr, mentre la fiera Flashback è in programma dal 3 al 6 novembre 2022.
L’Associazione culturale Flashback, nata nel 2012 da un’idea di Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, festeggia nel 2022 il suo decimo anniversario di attività. Molte le novità a partire da un nuovo tema, una nuova immagine e nuovo sito web, passando per i Flashback Special Projects che hanno preso il via il 18 maggio con una nuova edizione di Opera Viva, il Manifesto che vede come curatore il visionario artista ed ex sindaco di Reykjavík JónGnarre come protagonisti 6 artisti islandesi, fino ad arrivare al tradizionale appuntamento con Flashback Art Fair in programma a Torino dal 3 al 6 novembre 2022.
Per dare il via ai festeggiamenti, l’associazione Flashback ha scelto un nuovo tema e una nuova immagine, che prendono ispirazione dall’opera dell’artista Alessandro Bulgini “Opera Viva – He.art”: He.art è frutto dell’elaborazione del termine “heart/cuore” e contiene magicamente al proprio interno la parola arte: il cuore è un organo muscolare, che costituisce il motore centrale dell’apparato circolatorio e porta vita alla periferia del nostro essere. Il cuore rappresenta quindi il mondo di Flashback, che individua nell’arte il motore del cambiamento grazie alla potenza della sua carica visionaria e che pone l’accento sulla necessità di capillarizzare la relazione centro/periferia.
In attesa della prossima edizione di Flashback Art Fair di cui sono già aperte le iscrizioni (per richiedere la domanda di partecipazione scrivere a exhibitors@flashback.to.it) il 18 maggio alle 18.30 in Piazza Bottesini a Torino riparte Opera Viva, il Manifesto, il progetto di arte urbana ideato da Alessandro Bulgini che, dal 2015, ha portato in Barriera di Milano a Torino più di 40 artisti, italiani e stranieri, interpreti dello spazio pubblico di 6×3 metri che campeggia in Barriera di Milano. Quest’anno il progetto avrà un nuovo curatore: il visionario artista islandese Jón Gnarr.
Attore, scrittore e drammaturgo, autodefinitosi anarco-surrealista, Gnarr nel 2009 ha sentito la necessità di mettersi a disposizione degli altri creando un nuovo partito politico, Bestiflokkurinn (in italiano Il PartitoMigliore) nel quale ha coinvolto tantissimi artisti islandesi nella convinzione che solo l’arte possa, in determinate occasioni, fornire un reale spunto per il cambiamento. Sorprendentemente, la lista di JónGnarr ha vinto le elezioni comunali di Reykjavík e dal 2010 al 2014 Gnarr è stato Sindaco della capitale dell’Islanda.
Sulla base di queste premesse, per Opera Viva, il ManifestoGnarr, attraverso il coinvolgimento di altri 6 artisti islandesi, ha lavorato per creare un capolavoro corale, come per Il Partito Migliore, fornendo una visione pluralistica e unica grazie alla capacità visionaria della comunità di artisti coinvolti. Tutti, ognuno con le proprie peculiarità, collaborano per creare un organismo complesso, un’idea che Gnarr definisce “A new hope/ una nuova speranza”. Il primo artista con il quale parte il progettoè il famoso fumettista islandeseHugleikurDagsson, dall’umorismo urticante, più feroce di South Park, più scorretto di Borat, e conosciuto in Italia per il libro “Cazzo Ridi?”, una sorta di meraviglioso esorcismo contro le insidie del perbenismo e del politicallycorrect. Il manifesto di Dagsson non ha bisogno di ulteriori parole a commento perché possiede una chiarezza e immediatezza schiaccianti con il suo fondo giallo, i suoi tratti semplici e le sue tre parole: “WhathasHappened?”.