43 i giovani finalisti del premio giunto alla settima edizione. I vincitori vengono dalle accademie di Roma e Torino
“Privilegiare i giovani emergenti e creare le condizioni perché abbiano visibilità, sovvenzionare la loro crescita creativa è investire nel futuro”. Questi nelle parole del curatore Antonio Arévalo gli obbiettivi del Premio Accademie, assegnato nell’ambito della Biennale di Viterbo Arte Contemporanea. Riconoscimento che quest’anno ha coinvolto 43 giovani finalisti delle Accademie di Belle Arti di Frosinone, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Urbino e Viterbo. “Avere un pubblico, un interlocutore è anche lo stimolo per creare, approfondire e mettere in discussione il proprio fare” ha aggiunto Arévalo. “In questo senso il concorso artistico ha un suo motivo di esistere”.
La Giuria era composta da Laura Lucibello, presidente, Antonio Arévalo, curatore, Antonietta Grandesso, Marcello Carriero e Gian Maria Cervo. Il 1° Premio è andato a Gabriele Siniscalco (Accademia Roma), con l’opera V.U.C.A., videoproiezione su tela lavorata a china. Con la seguente motivazione: “Nell’opera presenta immagini reali rielaborate, sovrapposizioni e rarefazioni contrapposte che sono portate a diventare puro flusso d’immagine”. 2° Premio per Giuseppe Falcone (Accademia Torino), con l’opera Sporca Torino, acquerello, mentre al terzo posto si è piazzato Valerio Cavallaro (Accademia Roma), con Primo tentativo di disegno spaziale. Ai giovani vincitori spetterà una mostra presso lo Spazio Thetis Arsenale Nord di Venezia, grazie ad Antonietta Grandesso che ne è la responsabile culturale.