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Natura e poesia: Qi Baishi, il maestro più influente della pittura cinese del XX secolo

La Montagna (il Lago Dongting), 1910, cm 30×48, inchiostro colorato su carta

Alla Fabbrica del Vapore, dal 28 ottobre al 26 novembre 2022, arriva la mostra “Grandi Aspirazioni” dell’artista Qi Baishi, il maestro più influente della pittura cinese del XX secolo. La mostra è stata progettata dalla Fine Arts Accademy di Pechino.

Il legame culturale, tra storia e tesori da scoprire, tra Cina e Italia origina da Marco Polo nel 13° secolo e giunge fino ai nostri giorni. Arrivano così a Milano le opere più prestigiose di Qi Baishi, il Maestro della pittura cinese e del cosiddetto ‘intimismo naturalistico’, nella mostra “Grandi Aspirazioni – L’arte del mondo di Qi Baishi”.

Fiore e falena (Albun degli insetti), 1949, cm 34×27, inchiostro colorato su carta

I dipinti in esposizione a Milano sono riproduzioni create sulla stessa carta di Sheng utilizzata dal Maestro con i medesimi pigmenti naturali; le tecniche pittoriche di Qi Baishi sono infatti insegnate e mantenute vive nelle accademie d’arte cinesi. Le repliche d’arte, fedeli all’originale tanto da essere a stento distinguibili dall’occhio inesperto, permettono così ai visitatori di avvicinarsi a questa raffinata e preziosa forma d’arte tradizionale cinese.

Qi Baishi (1864-1957) è stato il maestro più prestigioso, creativo e influente della pittura cinese del 20° secolo, ha creato un proprio stile di calligrafia e di intaglio di sigilli. Era solito affermare: “Non amo la banalità”, così le sue opere sono caratterizzate da un modo anticonvenzionale di dipingere, fine ed elegante. Non convenzionale sarà anche l’allestimento della mostra: leggeri tendaggi, giochi di luce, di pieni e di vuoti, accoglieranno il visitatoreattraverso un percorso sinuoso che vuole ricreare il connubio tra calligrafia e poesiacaratteristico dell’opera di Qi Baishi, seguendo la logica compositiva dei classici giardini cinesi. Non ultimo, la novità della mostra sarà la possibilità di fruire delle opere in maniera originale, che consentirà al pubblico, in autonomia o guidato da mediatori culturali, di provare la gioia di tenere in mano un rotolo, aprirlo e godersi l’esperienza.

Orecchie di grano e cavalletta, inchiostro colorato su carta, rotolo, cm 96×34, 1938

Nell’antica Cina la pittura era infatti eseguita su rotoli che potevano essere aperti e ammirati da vicino in tutte le sue parti per un’immersione completa nelle opere. Le mostre erano dunque un momento di raccolta davvero intimo ed emozionale. La mostra di Qi Baishi vuole infatti riprodurre questa modalità di fruizione tipica della pittura cinese, consentendo al pubblico di avvicinarsi alla concezione artistica del Maestro, che ha legato l’attività pittorica alla calligrafia, alla poesia e all’arte del sigillo. Si apre un rotolo di carta dipinto, lo si richiude, e poi si srotola il successivo.

L’allestimento della mostra si ispira dunque a questi alternativi concetti di spazio e di tempo, creando per il pubblico italiano un’atmosfera espositiva con un’estetica fortemente orientale. Un’esperienza diversa, che regalerà al visitatore una impareggiabile sospensione temporale.

La vita e la carriera di Qi Baishi sono costellate di riconoscimenti e onorificenze: è stato nominato professore onorario della Central Academy of Fine Arts, presidente della China Artists Association, decano onorario della Beijing Fine Art Academy, “Artista del Popolo” dal Ministero della Cultura, ha ricevuto il titolo del Corresponding member dell’Accademia delle scienze della RDT, “Celebrità culturale mondiale” e il “Premio Internazionale per la Pace” assegnato dal Consiglio Mondiale per la Pace.

Il 5 novembre, inoltre, alle 10 (Fabbrica del Vapore) in programma una conferenza a ingresso gratuito dedicata all’opera di Qi Baishi e alla cultura cinese, con interventi di esperti cinesi in collegamento streaming e relatori italiani in presenza.

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