La mostra con le opere dei 5 vincitori del Premio Driving Energy – insieme a quelle dei finalisti – è allestita al Palazzo delle Esposizioni fino al 27 novembre, con ingresso gratuito
Roma – Sono stati proclamati i vincitori della prima edizione del Premio Driving Energy 2022 – Fotografia Contemporanea, lanciato lo scorso maggio da Terna, il gestore della rete elettrica italiana. Il tema non poteva che essere l’energia in tutte le sue declinazioni con uno sguardo particolare al ruolo fondamentale di Terna nella transizione ecologica per realizzare un nuovo modello di sviluppo basato sulle fonti rinnovabili.
Invisibile, evanescente eppure essenza di tutto ciò che ci circonda. L’idea di “catturare” l’energia in una foto non poteva che rappresentare una sfida affascinante per tutti i partecipanti al Premio Driving Energy 2022, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica.
Le dichiarazioni
“Individuare la rosa dei 40 finalisti non è stato semplice perché abbiamo ricevuto molte candidature con lavori mediamente di alta qualità artistica”, ha dichiarato Marco Delogu, curatore del premio e presidente di Palaexpo. ” Originalità e libertà sono state le due chiavi per interpretare il premio. Molti di questi autori, che già conoscevo e con cui avevo già lavorato, non hanno fatto un lavoro solo per il premio ma hanno fatto un lavoro che è un’evoluzione della loro identità fotografica e che si è sposato con il tema dell’energia”, ha concluso.
Se uno degli obiettivi del Premio era definire lo stato dell’arte della fotografia contemporanea italiana, attraverso un concorso in grado di rappresentare tutte le realtà del Paese, il fine della mostra allestita al Palazzo delle Esposizioni con una corposa selezione delle opere finaliste, è ovviamente quello di far conoscere la missione di Terna:
“L’Italiano medio non conosce cosa rappresenti Terna che in realtà, avrà un ruolo fondamentale nella transizione energetica – ha affermato la Presidente della società Valentina Bosetti – “Quindi occorre trovare dei modi intelligenti perché la gente capisca, cosa è e cosa fa Terna”.
In questo momento l’energia è al centro dell’attenzione non solo per le tematiche contingenti ma anche per il futuro del nostro Paese. Terna ha voluto investire in una testimonianza di tipo culturale e artistico” ha affermato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna – ” L’elettricità e la fotografia hanno le stesse “origini” come periodo storico e hanno rappresentato due forme di tecnologia che hanno rivoluzionato, ognuna a suo modo, la vita delle generazioni successive”.
I vincitori del Premio Driving Energy
Come abbiamo già accennato, sono cinque i vincitori tra i 40 finalisti selezionati. Migliori interpreti del tema del Premio, ‘Cameras on Driving Energy‘, sono stati Paolo Ventura, che si aggiudica il premio Senior (dai 31 anni) con l’opera dal titolo ‘I Ginestra’, e Gaia Renis, alla quale va il premio Giovani (fino ai 30 anni) per il lavoro fotografico ‘Stereocaulon vesuvianum‘.
Le due Menzioni Speciali, attribuite alle opere ispirate ai temi “Normalità contemporanea” e “Circolarità. Corsi e ricorsi“, sono andate rispettivamente a Mohamed Keita, con il lavoro dal titolo ‘Camminare e camminare…’, e a Eva Frapiccini, con ‘La porta di luce alias hommage to D.M.‘. La terza Menzione Speciale, attribuita in base al voto di oltre mille persone di Terna, che hanno così composto la più grande giuria popolare di un premio fotografico, è stata assegnata ad Andrea Botto con il lavoro fotografico ‘Onda d’urto‘.
Ecco come i vincitori hanno raccontato ad ArtsLife i propri progetti fotografici:
Paolo Ventura, “I Ginestra”
” Per me è una storia d’amore. Ho trovato casualmente in un mercatino questa storia d’amore fotografica di una coppia di acrobati che negli anni venti a Milano si esibiva per strada. Hanno iniziato poco dopo la Grande Guerra poi nell’ultima foto (del corpus di tre ) si vede lei anziana che sta in bilico ma ancora in equilibrio e lui non c’è più. Una bellissima metafora dell’amore di coppia e della vita che è tutta un tenersi in equilibrio. Da un punto di vista tecnico ho preso le immagini, le ho estrapolate, le ho colorate e le ho inserite in un paesaggio di cartone costruito da me”.
Gaia Renis, “Stereocaulon vesuvianum”
“Il mio lavoro è nato mentre facevo una passeggiata sul Vesuvio e dove mi sono accorta di questo elemento che è il lichene del Somma-Vesuvio. Tutto il sistema complesso diversificato che troviamo lì è totalmente grazie a questo piccolo elemento che è completamente trascurato dall’essere umano. Invece ha la straordinaria capacità di fertilizzare, colonizzare un intero luogo inospitale come quello e permettere l’esistenza di tutte le specie che ci sono. Il lichene è formato da un fungo e un’alga che sopravvivono in simbiosi grazie ai loro scambi energetici: la fotosintesi dell’alga nutre il fungo che a sua volta rifornisce l’alga di acqua e sali minerali. Mi è sembrato interessante paragonarlo alla nostra esistenza, al nostro modo di stare insieme. Alla rete energetica tra gli esseri umani che non si vede ma c’è ed è fortissima.”
Mohamed Keita – “Camminare e camminare …”
“Si tratta di un lavoro su Roma. Mi piace molto documentare il quotidiano che è fatto di tante cose: le persone. i luoghi, l’architettura…cerco di raccontare la città andando oltre le persone. Questo mi offre la possibilità di guardarla a 360 gradi, in qualche modo di avere sempre un continuo cambio del punto da osservare. Questo a livello fotografico mi interessa molto, mi piace lavorare in questo modo. Non vado per forza in cerca di immagini, a guidarmi è la curiosità”.
Eva Frapiccini . “La porta di luce alias Hommage to D.M.”
È un lavoro ispirato al lavoro del fotografo americano Duane Michals che ha fondato la “narrative photography”. Quindi la serialità fa parte di questo lavoro e il concetto è che l’energia creativa passa anche guardando il lavori dei maestri del passato. Mi sono ispirata ai suoi lavori per questa che è una trilogia, la creazione di una realtà parallela che è anche uno dei temi cari a Michals e che ho usato anche in altri lavori. Un tema a me caro è il sogno che è una realtà che viviamo tutte le notti e in qualche modo è una realtà parallela rispetto alla nostra”.
La Mostra
Come già anticipato, le 5 opere vincitrici e le altre 35 finaliste sono da oggi allestite presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, fino al 27 novembre, con accesso gratuito. La mostra del Premio è anche il primo progetto di Terna e di Palazzo delle Esposizioni a sbarcare nel Metaverso, lo spazio 3D virtuale nel quale gli utenti possono muoversi, condividere contenuti e interagire mediante i propri avatar personalizzati. Sul sito ufficiale premiodrivingenergy.terna.it, sarà inoltre resa disponibile una versione ad hoc della mostra in 3D, che rimarrà visitabile in ogni momento e da ogni parte del mondo.
La spaziose sale del Palazzo delle Esposizioni sono perfette per questa mostra collettiva accompagnata da un appartato didascalico molto dettagliato che contestualizza ogni opera esposta. Le opere selezionate sono pubblicate anche nella terza edizione del volume fotografico ‘Driving Energy‘, declinato come catalogo ufficiale del Premio.
Fuori dagli schemi retorici dello spazio-tempo, gli artisti in mostra hanno rappresentato o evocato l’energia in forme sorprendenti e inaspettate, spesso sovrapponendola anche a una riflessione sulla fotografia stessa . Ricordando che la trasmissione dell’energia è naturale, prima che meccanica e tecnologica. E nell’ambito del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale, la transizione energetica gioca un ruolo fondamentale per la continuità della specie umana.
La Mostra ha il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Lazio e di Roma Capitale.