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La Torre di Pisa è sempre meno pendente

La Torre di Pisa, celebre per la sua bizzarra e iconica pendenza, è sempre meno pendente. La sua inclinazione è diminuita di 40 centimetri dal 1990 ad oggi.

La Torre di Pisa, celebre per la sua bizzarra e iconica pendenza, è sempre meno pendente. Dopo che nel 1990 è iniziato il progetto di stabilizzazione – che in 11 anni ha portato la Torre a perdere circa 38 cm di inclinazione – l’edificio viene costantemente monitorato. Con regolarità viene anche ulteriormente ridotta la sua pendenza, che dall’inizio del millennio si è ulteriormente ridotta di 4 cm. Così, nonostante l’oscillazione sempre costante, la struttura appare in salute.

«Considerando che si tratta di un paziente di 850 anni con un’inclinazione di circa cinque metri e un cedimento di oltre tre metri, lo stato di salute della Torre di Pisa è eccellente», sostiene Opera Primaziale Pisana, che si occupa della sua conservazione.

La Torre è sotto osservazione fin da quando fu eretta nel 1350 (i lavori cominciarono nel 1174). All’epoca i costruttori non tenerono conto del terreno soffice e irregolare alla base della Torre, le cui fondamenta arrivano appena a tre metri di profondità. Tanto che non appena fu completata la sua inclinazione era già evidente, anche se era solo la metà di quella attuale. D’altra parte, un edificio per sua natura precario, se l’è cavata alla grande quando la storia l’ha posta davanti a ben quattro terremoti nel corso dei suoi secoli di vita. A favorirla proprio quel terreno soffice, meglio adatto ad assorbire gli urti.

Detto questo, gli svantaggi rimangono comunque maggiori. Tanto che la Torre fu chiusa ai turisti nel 1990 a causa della sua inclinazione in costante peggioramento. Il timore è che fosse sull’orlo di un crollo. Nel 1993, l’ingegnere civile Michele Jamiolkowski convocò un comitato internazionale per coordinare il salvataggio della Torre. Otto anni portarono poi alla risoluzione di alcuni problemi, anche se gli ostacoli non mancarono. Per esempio, non fu possibile rinsaldare le fondamenta con gettate di cemento per non rischiare di danneggiare la struttura principale.

La soluzione contava poi due aspetti principali, entrambi localizzati dal lato della Torre non sprofondato. Il primo è un sistema di scarichi per drenare l’acqua e stabilizzare le fondamenta. Il secondo una serie di cavi d’acciaio utili a tirare verso l’alto l’edificio. Un progetto né semplice né economico, ma che alla fine si è rivelato efficace. Così la Torre è stata riaperta al pubblico nel dicembre 2001 e il metodo è tuttora attivo ed efficace. Le previsione prevedono infatti che la Torre può essere considerata sicura per i prossimi 300 anni.

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